POLITICA

Speranza: “Nuove zone rosse? Serve realismo, chiudere non ci diverte”

L’Italia si appresta a vedere nove Regioni tornare in zona rossa, e a vivere anche una Pasqua all’insegna delle restrizioni. Sarà uno degli effetti dell’ultimo decreto del governo, che in un’intervista a ‘Repubblica’ il ministro della Salute Roberto Speranza ha voluto spiegare più nel dettaglio.

Speranza: “Restrizioni mio preciso dovere”

Il ministro, innanzitutto, rigetta una ricostruzione secondo cui ci sia una linea precisa o addirittura ideologica che porti qualcuno a voler aumentare le misure restrittive e qualcun altro ad allentarle. “Il punto non è essere a prescindere rigoristi o aperturisti. Dobbiamo essere realisti, e credo che questo governo lo sia – sottolinea infatti Speranza –. I numeri sono netti. Quando sale la pressione sugli ospedali c’è poco da fare“.

Seguono parole ancora più chiare. “Non si tratta di un giudizio politico, nessuno si diverte a chiudere. Come ministro della Salute, ho l’obbligo morale e il dovere costituzionale di tutelare un diritto fondamentale di ogni individuo. Il primato del diritto alla salute è l’asse che guida tutto il governo“, spiega Speranza.

Quando finirà l’emergenza Coronavirus?

Quindi un altro aspetto molto importante: per quanto tempo è destinata a durare l’emergenza Coronavirus?L’aspettativa del governo e dei nostri scienziati – afferma Speranza – è che queste misure ci consentiranno di rimettere la curva sotto controllo nonostante la presenza delle varianti. C’è però bisogno di alcune settimane per vedere gli effetti. Per questo il decreto vige fino a Pasqua“.

Rispetto all’autunno c’è però un’altra grande novità: la campagna di vaccinazione è in corso. Non ci sono solo le misure restrittive. Ogni dose somministrata è un passo verso l’uscita dalla crisi“, aggiunge quindi Speranza. Che a proposito del caso AstraZeneca si mostra molto tranquillo: “Ho piena fiducia nelle nostre agenzie regolatorie, l’europea Ema e l’italiana Aifa. I vaccini in Italia e in Europa sono tutti efficaci e sicuri, ma ciò non toglie che continueremo a verificare e controllare tutto con la massima attenzione“.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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