Com’era prevedibile, la proposta della ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, di aprire le scuole anche di domenica ha sollevato immediate reazioni negative da parte del mondo dell’istruzione. Contro le parole della rappresentante del MIT si levano voci interne allo stesso Governo, come quella del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e quella della sottosegretaria al Ministero della Salute, Sandra Zampa. Il primo, in particolare, ha bollato come “inopportuno” il pensiero della ministra.
“In un momento come questo è del tutto inopportuno pensare di tenere aperte le scuole anche la domenica” ha affermato a TgCom24 Alfonso Bonafede, rigettando immediatamente la proposta di tenere aperte le aule alle lezioni anche durante la domenica.
“Le famiglie stanno già sopportando sacrifici enormi. Sarebbe davvero fuori luogo mandare gli studenti fra i banchi perfino in un giorno festivo” ha aggiunto il ministro della Giustizia, confermando che al momento non vi sono allo studio dell’esecutivo soluzioni in questo senso.
“La scuola è la priorità delle priorità, ma proprio per questo non si possono fare aperture simboliche. Bisogna essere preparati”. Questo invece il commento di Sandra Zampa riportato da Agi. Per la sottosegretaria al Ministero della Salute il prossimo passo deve essere fatto in un’altra direzione. “Non sono tanto i contagi in classe – ha dichiarato -, ma tutto quello che si muove intorno alla scuola”.
“Serve un piano di sicurezza – ha poi aggiunto Zampa -. Si deve studiare poi un piano per far recuperare ai ragazzi quello che hanno perso fino ad ora. Un prolungamento della scuola con vacanze più brevi”.
Anche il mondo dell’istruzione è scettico di fronte alle parole di De Micheli. Così Antonello Giannelli, intervenuto sulla questione: “Ritengo irrealistico pensare di allungare la settimana scolastica anche alla domenica mentre il sabato, per moltissimi istituti, è già giornata di lezione“.
“Credo che incrementare le facoltà autonomistiche delle singole scuole permetterebbe a ogni istituto, proprio perché ben conosce le necessità del proprio bacino di utenza, di modulare adeguatamente il servizio dei trasporti – ha aggiunto Giannelli -. Lo ripetiamo da tempo: scuole diverse, anche all’interno di una stessa area geografica, hanno diverse necessità. Le scelte organizzative non devono calare dall’alto”.
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