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Matteo Salvini torna a parlare dei temi più caldi dell’attualità politica italiana. E l’attenzione del leader della Lega si concentra in particolare sulla riforma della giustizia e sul Ddl Zan. Ambito, quest’ultimo, che affronta destinando una nuova stoccata al segretario del Partito Democratico, Enrico Letta.
“Noi stiamo lavorando per unire, altri lavorano per dividere, polemizzare e creare problemi. Noi lavoriamo per riuscire a risolvere i problemi – attacca Salvini –. L’Italia ha bisogno della riforma della giustizia, la riforma del fisco e la riforma della Pubblica Amministrazione. Come in tanti stanno dicendo, ormai da tutte le parti politiche, i sei referendum proposti dalla Lega sono un aiuto. Un sostegno, una spinta al Parlamento e al Governo per fare bene e fare in fretta“.
Salvini, dunque, rilancia sul tema del referendum. Con tanto di messaggio molto esplicito al Presidente del Consiglio in vista della possibile riforma della giustizia: “Sono contento del fatto che centinaia di migliaia di italiani si stiano occupando di giustizia con le loro firme. E penso che anche per Draghi sia un aiuto importante“.
Del delicato tema sul Ddl Zan, Salvini spiega di non cercare compromessi ma soluzioni. “Scriverò una lettera aperta a tutti i colleghi parlamentari – spiega il leader della Lega –, perché ascoltino l’invito al dialogo e all’unione che arriva dal Santo Padre, arriva dalle associazioni, arriva dalle femministe e dai costituzionalisti. Troviamoci, prima di andare allo scontro in aula“.
Scontro che, a suo giudizio, si può evitare in un solo modo. “Togliamo dal testo quei due o tre passaggi che dividono. E che mettono a rischio la libertà di educazione, la libertà di pensiero e la libertà di parola. L’educazione spetta alle famiglie, e non allo Stato. Definiamo questi passi e poi approviamo velocemente una tutela nei confronti di chi si ama“, è la ricetta di Salvini. Che chiude con una nuova polemica: “Questo è l’obiettivo di tutti. Se invece Letta preferisce lo scontro e l’ideologia, rischiando di far saltare il lavoro di mesi, se ne prenderà la responsabilità“.
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