Roberto Maroni muore a 67 anni: è stato ministro dell’Interno
L’ex numero due della Lega ha perso la vita dopo aver lottato per parecchio tempo contro una grave forma di tumore

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Roberto Maroni, ex ministro dell’Interno durante i governi Berlusconi I e IV, è morto a 67 anni, dopo aver lottato per parecchio tempo contro una grave forma di tumore. È stato a lungo considerato il numero due della Lega, partito del quale ha fatto parte dalla sua fondazione, nonché il braccio destro di Umberto Bossi. Nel corso degli anni ha svolto vari incarichi politici, tra cui quello dei presidente della Regione Lombardia dal 2013 al 2018. All’inizio del suo percorso è stato segretario provinciale della Lega a Varese, città nella quale è nato nel 1955. Lì ha anche ricoperto l’incarico di consigliere comunale nel 1990, per poi entrare nel consiglio nazionale della Lega lombarda. Le elezioni politiche del 1992 gli hanno permesso di diventare deputato per la prima volta, ottenendo quasi 30mila voti di preferenza nella circoscrizione Como-Sondrio-Varese. Da luglio a dicembre 2012 ha ricoperto anche l’incarico di segretario della Lega Nord, che poi ha ceduto a Matteo Salvini, tutt’ora leader del partito.
Gli ultimi impegni politici di Maroni
Nell’ottobre del 2021, Maroni è entrato a far parte della Consulta contro il caporalato dopo essere stato contattato direttamente dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Ha anche valutato un ritorno effettivo alla politica attiva, candidandosi a sindaco di Varese. I problemi di salute, tuttavia, l’hanno costretto a ritirarsi dalla corsa elettorale.
Vita privata
Maroni era sposato e aveva due figli. In seguito alla laurea in giurisprudenza, conseguita presso l’Università degli Studi di Milano, è diventato avvocato ed è stato responsabile dell’ufficio legale della sede italiana di una multinazionale statunitense. Queste sue competenze avevano portato molte persone a ritenere certo il suo approdo al ministero della Giustizia in seguito alle elezioni del 13 maggio 2001. Per smentire queste voci, Maroni aveva scritto quanto segue in un comunicato ufficiale: “Non sarò ministro della Giustizia. Per motivi che mi sfuggono e che reputo pretestuosi, si sono create attorno al mio nome alcune complicazioni che rischiano di rendere più difficile la formazione del futuro Governo.”
Nel tempo libero seguiva con passione le partite della sua squadra del cuore, il Milan, e suonava il sassofono e l’organo Hammond, esibendosi anche con il gruppo soul Distretto 51.
Maroni, Meloni “Una delle persone più capaci che abbia incontrato, un amico”
“Ricordo Roberto Maroni“, con il quale ho condiviso l’esperienza di governo, “una delle persone più capaci che abbia incontrato. Una persona che a questo Paese ha dato tanto, un amico“. Lo ha detto Giorgia Meloni in conferenza stampa rinnovando la propria vicinanza e le proprie condoglianze alla famiglia dell’ex ministro leghista scomparso.
Salvini: “Tutta la comunità leghista sarà fisicamente o idealmente ai funerali”
Matteo Salvini ha parlato dei funerali di Maroni, dicendo che si svolgeranno venerdì 25 novembre a Varese. “Per me e per tutta la Lega cambia l’agenda e la scaletta delle priorità: tutta la comunità leghista sarò fisicamente o idealmente venerdì mattina a Varese”.
Maroni, il ricordo commosso di Fontana: “Era un amico, perdita per tutto Paese”
A margine della presentazione del nuovo canale di Rai Estero a Palazzo Lombardia, Attilio Fontana, il presidente della regione, ha ricordato Maroni “È stata una persona che io ho apprezzato e che credo tutto il nostro Paese abbia apprezzato per la sua lucidità, la sua capacità di affrontare i problemi più complessi, per la sua serietà e anche per la sua sempre mantenuta serenità”.
La Russa: “Sua mancanza lascia un vuoto e colpisce nel profondo”
Anche Ignazio La Russa, il presidente del Senato, ha ricordato l’ex ministro dell’Interno. “Abbiamo fatto parte dello stesso governo dove io ero ministro della Difesa e Maroni dell’Interno. È una persona che lascia veramente un vuoto. Si dice sempre così, ma la sua mancanza ci colpisce nel profondo“.