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Rai, Crimi: “Abbiamo sempre detto che la politica deve essere fuori”

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La famosa telefonata tra Fedez e i vertici di Rai 3 ha riacceso il dibattito sul legame tra il servizio pubblico radiotelevisivo e i partiti. Sul tema sono intervenuti vari protagonisti del mondo della politica, tra cui anche il senatore pentastellato Vito Crimi. All’esterno di Palazzo Madama, il capo politico del M5S ha dichiarato che il Movimento ha “sempre detto che la politica deve essere fuori dalla Rai e la nostra proposta è sempre lì da tanto tempo. Forse adesso è l’occasione buona, vista la polemica che si è scatenata, per portare a casa un risultato un risultato che attendevamo. Salvini ha detto che la Rai è in mano a M5s e Pd? Non commento le parole del leader della Lega“.

Rai, Licheri: “Con riforma DI Nicola la politica fuori dalla tv statale”

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Anche Ettore Licheri, il capogruppo al Senato del M5S, ha parlato del legame tra la Rai e i partiti. “Questa mattina ci sarà la discussione sulla nostra legge di riforma Rai, quella di Di Nicola che nasce dalla proposta di Fico. Con questa cercheremo di fare in modo che la politica resti fuori dalla televisione statale, quindi tra poche ore capiremo se i partiti vogliano un’informazione libera e senza condizionamenti politici. La democrazia si esprime attraverso la libertà, l’informazione è efficace se libera dai partiti. Per esserci una buona politica ci deve essere una buona informazione“, ha spiegato.

Morassut: “Il rapporto con partiti deve essere sobrio”

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A margine della conferenza stampa tenutasi a Montecitorio, il deputato Dem Roberto Morassut ha espresso la sua opinione sulla situazione che si è venuta a creare con la Rai. “La posizione sulla riforma Di Nicola è stata espressa dal segretario del Pd, Enrico Letta, e dagli altri organi formali del partito. In Italia non può esistere nessuna censura e non si può limitare la libertà di espressione, soprattutto su argomenti come il Ddl Zan che è un provvedimento a cui noi teniamo molto e che rende l’Italia un Paese più civile. Il rapporto dei partiti con la Rai e con gli organi di informazione deve essere sempre molto sobrio. Certamente non deve diventare né una forma di lottizzazione né una forma di censura“, ha dichiarato l’ex sottosegretario.

Davide Di Carlo

Classe 1986, abruzzese cresciuto a Roma, sono assistente universitario e autore di una pubblicazione e di un romanzo. Appassionato di Medio Oriente e politica, seguo i lavori delle istituzioni italiane. Sono laureato in Scienze della Comunicazione, ramo politico-istituzionale, presso l’Università di Roma Tor Vergata. Dal 2017 sono un giornalista pubblicista.

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