Categories: POLITICA

Quirinale, è il giorno dei “No”: a Draghi, Casellati, Mattarella…

Se la situazione Quirinale sembra essersi sbloccata nel terzo giorno di votazioni (in cui il numero delle schede bianche è drasticamente diminuito rispetto ai primi due), non altrettanto si può dire per le forze politiche in campo. Mentre alcune ipotesi per la Presidenza della Repubblica iniziano a prendere forma, la parola d’ordine dei partiti sembra ancora essere la stessa per tutti o quasi. “No“.

Quirinale: i “No” di Conte e del M5s

[scJWP IdVideo=”7VE4MzkW-Waf8YzTy”]

Chi nega che ci sia un “No” è Giuseppe Conte. Ma il leader del M5s, parlando di Mario Draghi, specifica che il “Sì” riguarda il governo, e non il Quirinale: “Nessuno si permetta di dire che il M5s dice no a Draghi. Il Movimento dice sì a Draghi, lo ha fatto quasi un anno fa quando il Paese era in ginocchio, con una grande assunzione di responsabilità. Consapevole peraltro anche del costo politico che avrebbe comportato, dato che abbiamo perso 40 parlamentari. Oggi il movimento rafforza il suo sì, perché i prossimi mesi saranno ancora più duri“.

[scJWP IdVideo=”iVJcgqZw-Waf8YzTy”]

Da Conte e dal M5s arriva quindi un secondo “No” per il Quirinale. Quello che riguarda la possibile candidatura di Maria Elisabetta Alberti Casellati. “Non si parla di un candidato qualsiasi, è una carica istituzionale. Mettere in gioco una carica istituzionale in un quadro di contrapposizione, senza una soluzione condivisa, sarebbe un grande errore per il centrodestra“. E Conte afferma anche che la condivisione, sul fronte del centrosinistra, continua ad esistere: “Con Letta non ci sono differenze di valutazione e anche con le altre forze con cui stiamo lavorando. Non parliamo più di vertice di centrosinistra, ma di un fronte progressista, ognuno con le proprie sensibilità“.

Presidenza della Repubblica e non solo: i timori del PD

[scJWP IdVideo=”iZ7WcfCj-Waf8YzTy”]

Timori per la tenuta del governo arrivano poi soprattutto dal PD. Dove si esita a formalizzare anche una candidatura al Quirinale di un proprio eletto, sebbene di area centrista. “Se la maggioranza è a rischio? Ci troviamo in un passaggio molto delicato, e noi l’appello di unità lo continuiamo a fare per trovare una candidatura giusta. Casini? Se i nomi vengono fatti da una parte o dall’altra, vengono subito annullati. Chi pretende di avere il diritto di scegliere, convinto di avere i numeri, si sbaglia“, ha affermato il senatore dem Andrea Marcucci, uscendo da Montecitorio.

E anche Marcucci è chiaro nel suo “No” a Draghi al Quirinale: “Il vertice con il centrodestra? Ancora non si sa quando ci sarà, ma ha fatto bene Letta a chiederlo. Da questo tavolo non va escluso nessuno, quindi va bene anche far partecipare Renzi“. Mentre sul presidente del Consiglio: “Draghi ha ancora molto da fare lì dove è“.

Da Gasparri doppio “No” per il Quirinale

[scJWP IdVideo=”ALCw4lEo-Waf8YzTy”]

Tra i vari nomi espressi nel terzo giorno di votazioni per il Quirinale è emerso anche quello di Sergio Mattarella. Qui il “No” è però arrivato da parte di Maurizio Gasparri. “La sinistra pone una pregiudiziale assoluta sulle candidature non espressione della loro parte. L’obiettivo è tenere il centrodestra unito. Draghi è stato messo al governo per risolvere problemi gravi. Il miglior chirurgo va in sala operatoria e non a fare il direttore amministrativo dell’ospedale. Spostarlo da lì sarebbe un errore. Mattarella bis? Non credo che sia uno che apprezzi un mandato di 14 anni“, ha dichiarato il senatore di Forza Italia, fuori da Montecitorio.

Mattarella-bis? Il Movimento 5 stelle non ci crede

[scJWP IdVideo=”CPuzbpHT-Waf8YzTy”]

Non si deve procedere con i nomi dentro e fuori la rosa“, esordisce invece il senatore pentastellato Ettore Licheri in piazza Monte Citorio, rispondendo alla domanda sulla possibile candidatura al Quirinale della presidente Casellati. “La gente non vuole questo genere di metodo. Noi proponiamo un confronto per creare un consenso maggiore. I nomi che ci sono sono rispettabilissimi, ma dobbiamo lavorare per far convergere il maggior numero di grandi elettori – ha continuato il parlamentare del M5s –. Il miglior modo per trovare il nome è la silenziosa ricerca“.

Mentre sul possibile ritorno di Mattarella al Quirinale, Licheri ha detto: “Un rischio che non c’è. Mattarella, in questo momento, sta trasferendo i mobili della propria abitazione da una parte all’altra. Se Draghi va via da Chigi, il governo si ferma perché si è creato sulla figura del premier. Il Paese non può permetterselo“.

Redazione

La redazione di newsby è composta da giornalisti e video giornalisti attivi su tutto il territorio nazionale, con presidi su Roma, Milano, Torino, Napoli e, all’estero, a Bruxelles/Strasburgo per i lavori del Parlamento Europeo.

Recent Posts

“Shanghai in my mind – Milan Station”, a Milano una mostra che racconta Shanghai con opere di artisti cinesi

Arte visiva e dialogo culturale alla Rotonda della Besana con la mostra “Shanghai in my…

2 giorni ago

La lite tra Trump e Musk vista dai social: con chi si è schierato il web?

ROMA, 06 GIU - Nel confronto social tra Donald Trump e Elon Musk, il sentiment…

3 giorni ago

La morte di Martina Carbonaro non è stata immediata: lo indica l’autopsia

Napoli, 3 giugno - L'autopsia ha rivelato quattro ferite principali e lesioni al collo. L'ex…

6 giorni ago

Delitto di Garlasco, il consulente della famiglia Poggi proporrà di estendere il prelievo del DNA ai tecnici che hanno analizzato i reperti

La richiesta del genetista forense Marzio Capra potrebbe aiutare a fare dei progressi nell'indagine volta…

6 giorni ago

Niente porno in Francia: i principali siti del settore protestano contro le restrizioni imposte dal governo

Questa clamorosa scelta, comunicata dalla società madre Aylo, è una risposta diretta a una recente…

6 giorni ago

La madre di Aurora Tila scrive a Meloni per chiedere pene più severe per i reati commessi dai minorenni

BOLOGNA, 02 GIU - La donna ha espresso la sua preoccupazione per le leggi attuali,…

1 settimana ago