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Prodi: “Telefonata a Letta? Non gli nascosi difficoltà, ma può farcela”

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“Ricordo la telefonata: non ci siamo nascosti le difficoltà che avrebbe incontrato. Per me è stata importante che fossimo in sintonia sulla importanza della sfida, la difficoltà ma anche la possibilità di riuscirci”. Lo ha detto l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi nel corso della presentazione del suo libro ‘Strana la vita mia’ presso la galleria Alberto Sordi di Roma.

Dall’altro lato della cornetta c’era invece Enrico Letta, attuale segretario del Partito democratico. Anche lui presente all’evento di oggi: “Ci sono poche personalità alle quali ho sempre chiesto un parere e Romano è una di quelle. Le cose che mi aveva detto sei mesi fa si stanno avverando. Sono contento di quella chiacchierata”, ha dichiarato Letta.

Quirinale, i dubbi di Prodi sul Mattarella-bis

Prodi si è soffermato poi sull’attuale quadro politico e sulla corsa al Quirinale del 2023. “Mattarella è stato ed è un grande presidente” e ora con Mattarella presidente della Repubblica, Draghi premier e Enrico segretario del Pd siamo messi bene!”.

Prodi ha tuttavia rinnovato le sue perplessità sulla possibilità che Mattarella voglia ricandidarsi al Colle: “Io penso che i siciliani silenziosi non cambiano mai parere e Mattarella è un siciliano silenzioso”. Parlando dell’esecutivo, il professore ha invece detto che “l’Italia non ha industrie, ma un ambasciatore autorevole” e il Governo Draghi ha la “facoltà per rilanciare l’Italia nel mondo: c’è fiducia effettiva in questo Governo”.

“Se non con il M5S, con chi si federa il Pd?”

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Sul rapporto con Letta, invece, ha commentato: “Con Enrico convergiamo” e “siamo d’accordo che la ripresa deve avvenire insieme alla solidarietà sociale. Il mondo cambia in modo totale e se questo processo non lo fa il Pd chi lo fa?”. Poi ha chiosato: “I titoli (dei giornali, ndr) dicevano che l’ho bacchettato, ma il contenuto dei pezzi che lo scrivevano diceva che eravamo d’accordo”.

Infine, Prodi si è soffermato sull’alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle. “Quello di federatore è il ruolo che Letta sta coprendo, è obbligato, è quello che sta facendo. Anche con i 5 stelle? Se no con chi federa?”.

Davide Di Carlo

Classe 1986, abruzzese cresciuto a Roma, sono assistente universitario e autore di una pubblicazione e di un romanzo. Appassionato di Medio Oriente e politica, seguo i lavori delle istituzioni italiane. Sono laureato in Scienze della Comunicazione, ramo politico-istituzionale, presso l’Università di Roma Tor Vergata. Dal 2017 sono un giornalista pubblicista.

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