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“Questa settimana non è prevista una discussione della legge (il ddl zan, ndr). Spero non si arrivi al giochino per cui non la si calendarizza solo per allungare i tempi. I sondaggi mostrano che la maggioranza degli italiani vuole questa legge. Il Parlamento non può essere sordo, così come il presidente di Commissione. Non si facciano giochini ostruzionistici, sarebbe una forzatura evidente. Non dovrebbe essere una legge di parte. In Francia è stata approvata dalla destra e sono passati anni. Quella che abbiamo in Italia è una destra che strizza l’occhio alla Polonia”. Così Alessandro Zan, deputato del Partito Democratico, nonché primo firmatario della proposta parlamentare.
Il ddl Zan era stato votato alla Camera ormai più di sei mesi fa, esattamente il 4 novembre 2020. Nelle ultime settimane erano stati diversi gli appelli alla sua approvazione da parte personalità influenti, soprattutto all’interno del mondo dello spettacolo. Uno tra i più attivi, ad esempio, è stato Fedez. Il cantante ha spesso intrapreso delle discussioni dialettiche a distanza nei confronti degli esponenti politici contrari al disegno di legge. Pochi giorni fa aveva attaccato Andrea Ostellari (Lega), presidente della Commissione Giustizia al Senato, che stava rinviando più volte la calendarizzazione del testo.
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