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Michetti verso il ballottaggio a Roma: “Calenda e Raggi? Non ho nemici”

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Il risultato elettorale è stato ottimo. Siamo in vantaggio, ma adesso bisogna raggiungere il traguardo finale. Speriamo che la gente vada a votare, perché se vogliamo cambiare non si può continuare a sostenere chi ha creato questo disastro“. Così il candidato del centrodestra alla poltrona di Roma, Enrico Michetti, a margine del VII congresso nazionale di Federcofit.

Michetti: “Non ho sentito Calenda, Raggi sì”

Ora il tema è quello dei possibili appoggi esterni in vista dei ballottaggi. “No, non ho sentito Calenda – ha ammesso Michetti –. Con la Raggi ci siamo sentiti, e lei mi ha fatto i complimenti. Un caffè con la sindaca? Certo, è importante e utile per capire i progetti su cui stava lavorando. Comunque massimo rispetto per chi ha amministrato. Si deve avere ottima collaborazione tra istituzioni. Al centro c’è il benessere del cittadino“.

L’apertura verso Virginia Raggi, però, non presuppone un appuntamento già fissato. “La data? Non c’è ancora. Noi saremo un’amministrazione del fare. Roma ha bisogno di essere ripulita. Io non faccio strategie, a me interessa l’elettore. Roma non ha più bisogno di degrado. La città va ripulita in sei mesi“, ha aggiunto Michetti.

Gli obiettivi del centrodestra per Roma

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L’attenzione del candidato del centrodestra si sposta quindi lontano dal centro di Roma. “Nelle periferie hanno votato in pochi, ma bene – ha affermato Michetti –. I cittadini devono sentire sulla propria pelle che ci si interessa di loro. Noi faremo tutto quello che provoca e procura lavoro. Roma ha bisogno di essere amministrata, è una barca senza timone. Non è colpa dell’attuale amministrazione, ma dello scontro politico che si è creato. Noi rappresentiamo il cambiamento“.

Io mi rivolgo a tutti, non ho nemici. In campagna elettorale non ho attaccato nessuno – ha continuato Michetti –. Gli altri si sono insultati e adesso miracolosamente si chiedono i voti“. Mentre sul ponte di ferro ha detto: “È diverso dal ponte Morandi. Se c’è bisogno di una misura commissariale? Bisogna vedere lo stato dell’arte. Nonostante tutto, va rifatto il prima possibile“.

Davide Di Carlo

Classe 1986, abruzzese cresciuto a Roma, sono assistente universitario e autore di una pubblicazione e di un romanzo. Appassionato di Medio Oriente e politica, seguo i lavori delle istituzioni italiane. Sono laureato in Scienze della Comunicazione, ramo politico-istituzionale, presso l’Università di Roma Tor Vergata. Dal 2017 sono un giornalista pubblicista.

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