POLITICA

Meloni da Orban per il forum sulla natalità: “Ungheria esempio da seguire”. È proprio così?

Da Budapest, dove è volata per partecipare al summit sulla natalità, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha lodato le politiche a sostegno della famiglia promosse dal governo di Viktor Orban: “L’Ungheria dà un esempio perfetto” perché “è riuscito a fermare la tendenza in calo della natalità, sono aumentati i posti di lavoro e anche l’occupazione femminile”.

In Europa “serve una grande battaglia per difendere le famiglie” e questo “significa difendere l’identità, difendere Dio e tutte le cose che hanno costruito la nostra civiltà”, ha detto dal palco del Demographic Summit, conferenza internazionale che il governo ungherese organizza dal 2015.

Meloni: “Migranti non risolvono calo demografico”

La “priorità assoluta” del governo italiano è “il numero di nascite, il sostegno alle famiglie”, ha ribadito. “Spesso, in maniera strumentale, si sostiene che la migrazione contribuirà alla crescita delle nostre popolazioni. Io non sono d’accordo con questa narrazione. Sono convinta che le grandi nazioni debbano prendere decisioni per garantire il futuro e la sicurezza”.

È vero che “i migranti, se pienamente integrati, possono dare un contributo” all’economia ma spetta ai “cittadini europei” trovare “soluzioni alle crisi del sistema europeo”. Insomma, ha concluso, “il declino della popolazione non è un destino, è una scelta. E non è la scelta a cui guardiamo”.

Orban: “Bene Giorgia, ogni bambino abbia padre e madre”

Il premier ungherese dal canto suo non ha nascosto la sintonia con la premier italiana. Negli ultimi anni, ha detto, “sono successe anche cose buone: Meloni e la destra italiana hanno vinto le elezioni in Italia, è fantastico. Dobbiamo riconoscere che qui a Budapest mai ci saremmo aspettati che ci sarebbe stato un governo italiano patriota, filo-famiglia e cristiano. Complimenti Meloni”. “Il futuro dell’Europa sta nella famiglia, e cito Meloni quando disse che è importante che un bambino abbia una madre e un padre”.

Foto | ANSA/FILIPPO ATTILI/US PALAZZO CHIGI – Newsby.it

Immigrazione, Asse Meloni – Orban

Al termine del summit Meloni e l’omologo magiaro hanno avuto un bilaterale durato circa un’ora suggellato da un baciamano. “Per quanto riguarda le questioni relative alla migrazione, hanno ribadito la necessità di agire con rapidità e con determinazione”, si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi.

La migrazione è una sfida comune per l’Unione europea che richiede una risposta collettiva”. Quindi i due leader “hanno ribadito la necessità di concentrarsi sulla dimensione esterna per prevenire le partenze, soprattutto attraverso un deciso sostegno politico ed economico ai Paesi di origine e di transito dei migranti, un maggiore impegno nella lotta alle reti di trafficanti di esseri umani ed un’efficace politica di rimpatrio per coloro che non hanno diritto di rimanere in Europa”.

Le politiche per la famiglia di Orban

Come ha sottolineato Giorgia Meloni dalla capitale ungherese, il governo di Viktor Orban ha promosso una serie di riforme mirate a contrastare il calo delle nascite. Strumenti che fanno il paio con politiche restrittive in tema di immigrazione e non sono sostenute da interventi a favore delle pari opportunità e dell’autonomia delle donne.

Sono diversi e generosi gli incentivi a favore delle famiglie numerose, inclusa l’esenzione a vita del pagamento delle tasse per le donne che fanno almeno quattro figli, oltre a una serie di bonus e sussidi per il mantenimento della prole. Il governo ungherese ha anche integrato nel servizio sanitario nazionale una serie di cliniche private per la fertilità.

L’obiettivo ambizioso del leader di Fidesz, era di portare la natalità del Paese sopra la cosiddetta “soglia di sostituzione”, ovvero 2,1 figli per donna, il tasso di fecondità che garantisce il mantenimento della popolazione. “In Europa nascono sempre meno bambini e la risposta dell’Occidente è che bisogna accogliere più migranti. Noi ungheresi abbiamo un modo diverso di pensare. Noi non vogliamo solo più bambini, vogliamo bambini ungheresi. Favorire l’immigrazione significa arrendersi”, è da sempre la tesi del premier ungherese.

Il tasso di natalità in Ungheria

Le misure introdotte dal governo di destra per ora hanno mancato l’obiettivo. Secondo gli ultimi dati Eurostat, il tasso di natalità, seppur cresciuto in dieci anni da 1,25 a 1,6 figli per donna, resta lontano dal traguardo ed è sostanzialmente in linea con la media europea di 1,53,

Senza contare le conseguenze sulle donne di un approccio basato esclusivamente sul sostegno alla famiglia, che trascura le politiche a favore dell’occupazione femminile. Un sistema che disincentiva l’indipendenza delle donne e le costringe a restare a casa a badare ai figli.

Emblematico il caso della Francia, il Paese europeo con il più alto tasso di fecondità (1,84), che ha investito nei servizi, in testa gli asili nido, per incoraggiare le donne a non lasciare il lavoro quando doventano madri. Non a caso a Parigi il tasso di occupazione femminile è al 53%, 12 punti superiore a quello dell’Italia.

Federica Giovannetti

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