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“Il disegno di legge di Bilancio è stato presentato in Parlamento l’11 novembre, 2 settimane dopo l’approvazione in Cdm e 20 giorni dopo il termine previsto dalla legge. Questo comporta un ulteriore compressione dei lavori parlamentari e della possibilità di discutere uno dei provvedimenti più importanti dell’anno. L’atteggiamento del governo Draghi è ormai intollerabile, si procede quasi esclusivamente con il ricorso alla fiducia”. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, durante un punto stampa convocato per presentare gli emendamenti del suo partito alla legge di Bilancio. “In quella che rimane una repubblica parlamentare, il Parlamento non esiste e sono colpita dal silenzio della stampa su questo tema. Abbiamo oltre 6mila emendamenti alla manovra di cui meno di 800 presentati dall’opposizione, di fatto il Parlamento svolge il ruolo di opposizione“, ha continuato.
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“La manovra è senza visione. Così si rischia di non rendere strutturale l’aumento del Pil di quest’anno, frutto di un rimbalzo fisiologico. Ci sono stati troppi compromessi al ribasso. Speriamo che il governo abbia un minimo di disponibilità al dialogo, ma se ci fosse chiusura totale il nostro rapporto con il governo peggiorerebbe“. Così sempre Giorgia Meloni sulla legge di bilancio.
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Secondo la leader di FdI si tratta di una “manovra deludente. Non serviva il genio di Draghi per farla, non c’è una visione, la scelta di porre le basi per una crescita duratura”. “Otto miliardi sono l’1% di quello che versano gli italiani, non una cifra impressionante. Anche il taglio delle tasse avrà un impatto minimale”, ha continuato.
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“Il reddito di cittadinanza va abolito perché mette sullo stesso piano chi può lavorare e chi non può farlo. Ora bisogna raccogliere quelle risorse su incentivi all’assunzione per chi può lavorare e per gli altri l’assegno di solidarietà, a sostegno delle famiglie che non hanno reddito e hanno un disabile o minore o un ultrasessantenne con criteri precisi per quanto riguarda il reddito e Isee, e italiano da almeno 10 anni. Avremmo circa 400 euro al mese, in modo da disincentivare il lavoro”. Giorgia Meloni propone in merito “l’assegno di 400 euro di solidarietà che si aggiungono alle risorse destinate a chi ha già aiuti e non può lavorare. Ma con questa proposta lanciamo un cambio culturale rispetto alla misura del reddito, portata avanti da chi grazie a quel provvedimento ha fatto cassa elettorale”.
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“Ho grande rispetto per la comunità scientifica, ma come presidente dell’unico partito di opposizione il mio lavoro è fare domande. Per averle fatte sono diventata no vax, gli unici no vax vaccinati nel mondo siamo noi. Credo che in base al sondaggio di questa mattina il grosso di quelli che non sono vaccinati si indirizzano nell’astensione, il 20% sull’elettorato di Fratelli d’Italia è più basso della media nazionale. Perché il Governo non si assume la responsabilità della scelta che fa e tranquillizza la gente? Perché non sappiamo quanto paghiamo una dose in vaccino in Europa perché sono dati secretati? Sono domande che fanno le persone, per fare questo siamo diventati no vax”.
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