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Lombardia, Sala: “Mi aspettavo le dimissioni di Moratti”

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Letizia Moratti si è dimessa dal proprio ruolo di vicepresidente e di assessore al Welfare di Regione Lombardia. Una decisione che non ha colto di sorpresa il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: “Era qualcosa da me atteso, non c’era il rapporto fiduciario. Moratti ha avuto il coraggio di fare quello che non ha fatto Fontana, ovvero prendere atto che non c’era più fiducia“, ha spiegato a margine della cerimonia del Famedio.

Il primo cittadino del capoluogo lombardo ha poi aggiunto: “Penso che Moratti si candiderà a governatore“. Riguardo alla possibilità che lo faccia per il terzo polo, Sala ha aggiunto: “E’ quello che vorrei capire da Calenda e Renzi che sentirò nei prossimi giorni, certo che senza il supporto di alcun partito semplice non è. In termini di reputazione e credibilità Fontana e Moratti li vedo abbastanza allineati“.

“Finché sarò io il sindaco, la Pietà Rondanini rimarrà lì”

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Quindi, Sala ha commentato le parole di Vittorio Sgarbi, che ha dichiarato di voler riportare la Pietà Rondanini di Michelangelo alla sua precedente collocazione. “Non voglio fare polemica, ma da quando la Pietà è stata messa all’ospedale ha avuto molti visitatori. All’ospedale è apprezzata dai milanesi come dai turisti“. Il sindaco ha poi concluso: “Finché sarò io il sindaco, la Pietà Rondanini rimarrà lì. Poi dal 2027 si vedrà“.

Sgarbi risponde a Sala: “Sposteremo la Pietà Rondanini, altrimenti ci vedremo in tribunale”

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Alle parole di Sala ha replicato il neosottosegretario alla Cultura: “Il sindaco Sala ha detto che la Pietà Rondanini rimarrà dove è? Si sbaglia perché la posizione in cui sta è illegittima. E’ stata abusivamente trasportata con una spesa inutile da parte del comune, il rispetto della storia impone un vincolo di immobilità di destinazione. Sala non può prendere quello che vuole e spostarlo perché il ministero non si fa piegare se non dalla legge“. E ancora: “Se sentirò il sindaco? Se vuole chiama lui. Nonostante tutto, hanno fatto uno scempio e va corretto. Se vuole andare in tribunale, lo porterò in tribunale“, ha concluso Vittorio Sgarbi.

Emanuele Gualandri

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