Gli altri italiani con la Legion d’onore (che non restituiranno)

A differenza di Corrado Augias, Stefania Prestigiacomo, Emma Bonino e Piero Fassino hanno scelto di non rinunciare all’onorificenza, la più alta attribuita dalla Repubblica francese

Regeni, Augias restituisce la legion d'onore all'ambasciata francese
newsby Alessandro Bolzani14 Dicembre 2020

La scelta del presidente francese Emmanuel Macron di conferire al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi la Legion d’onore, l’onorificenza più alta attribuita dalla Repubblica francese, non è stata priva di conseguenze. Alcuni italiani che in passato hanno ricevuto lo stesso riconoscimento hanno deciso di restituirlo in segno di protesta per i casi Regeni e Zaki. Il primo a farlo è stato lo scrittore e giornalista Corrado Augias, seguito da Cofferati e Melandri. Con lo stesso spirito, l’intellettuale Luciana Castellina ha rinunciato al titolo di ufficiale delle Arti e delle Lettere della Repubblica Francese. Ci sono però anche altri protagonisti del mondo della politica che, pur rispettando il gesto di Augias, hanno deciso di non restituire la Legion d’onore. È questo il caso di Stefania Prestigiacomo, deputata di Forza Italia, Emma Bonino, leader di +Europa, e Piero Fassino, presidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati.

Chi ha scelto di non restituire la Legion d’onore

Come riporta Huffington Post, per Prestigiacomo restituire la Legion d’onore sarebbe un “grave gesto di disprezzo istituzionale”. “Augias, di cui apprezzo la nobiltà del gesto, non ha ruoli istituzionali ed è padrone di fare le sue scelte. Personalmente sono più indignata con il nostro governo che con quello francese. Ce l’ho con Di Maio, che forse in questa storia ha più responsabilità di Macron”, ha aggiunto. Per Emma Bonino, il presidente francese non avrebbe dovuto dare la Legione d’onore ad Abdel Fattah al-Sisi. “Ognuno però reagisce come crede”, ha sottolineato la leader di +Europa, prima di ribadire che “ci sono tanti Giulio Regeni e Patrick Zaki e si dovrebbe fare una battaglia per tutti anche a livello europeo e non solo bilaterale”.

La proposta di Piero Fassino

Piero Fassino, che ha ricevuto la Legion d’onore nel 2013, propone invece di chiedere sostegno alla Francia per convincere il governo egiziano a collaborare per fare luce sull’omicidio di Giulio Regeni. Il presidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati sottolinea che questa richiesta “è venuta nei giorni scorsi dall’intero Consiglio Europeo, in cui siede anche il Presidente Macron”.

La scelta di Corrado Augias

Per Corrado Augias, restituire la Legion d’onore è “un gesto allo stesso tempo grave e puramente simbolico, potrei dire sentimentale”. “Sento di doverlo fare per il profondo legame culturale e affettivo che mi lega alla Francia, terra d’origine della mia famiglia”, spiega ai nostri microfoni. Il giornalista contesta la decisione del presidente Macron di concedere la Legion d’onore a “un capo di Stato che si è reso oggettivamente complice di efferati criminali”. “L’ambasciatore ha detto che capisce il mio gesto e che non lo condivide“, ha spiegato Augias dopo aver restituito l’onorificenza all’ambasciata francese. “Ho ricordato che Gheddafi nel 2009 a Roma è stato ricevuto con la banda e le bandiere ma non gli è stata data nessuna decorazione. Al Sisi, che ha una posizione così ambigua, poteva essere ricevuto con ogni onore di Stato ma senza quel riconoscimento aggiuntivo. L’ambasciatore ha ribadito che la Francia sarà sempre in prima linea per i diritti umani. È stato un colloquio amaro e cordiale. Al Sisi è oggettivamente complice di comportamenti criminali compiuti da suoi sottoposti“, ha concluso il giornalista.

Chi restituirà la Legion d’onore

Il gesto di Augias è stato elogiato dai genitori di Giulio Regeni e ha spinto altri italiani a emularlo. Segio Cofferati, che ha ricevuto la Legion d’onore nel 2001, l’ha restituita in segno di protesta. “Il tema della mia Legion d’onore erano i diritti universali che ora vedo calpestati dalla scelta di Macron”, spiega l’ex segretario generale della Cgil su Repubblica. Anche l’ex ministra dei Beni culturali Giovanna Melandri ha deciso di rinunciare al riconoscimento ricevuto nel 2000 dal presidente francese Jacques René Chirac. A vent’anni di distanza da quel momento “anch’io come tanti altri sono turbata dalla scelta del governo francese, che faccio fatica a comprendere persino alla luce della real politik”.

La posizione di Luciana Castellina

Luciana Castellina fa notare che nei giorni in cui Al Sisi riceveva la Legion d’onore, emergevano nuovi dettagli sulle torture subite da Giulio Regeni. “È una brutta pagina della storia di questo Paese. Un gesto, aggiungo, stupefacente, che nessuno si sarebbe aspettato dalla Repubblica Francese”, sottolinea l’intellettuale. Per protesta nei confronti della decisione di Macron, Castellina ha scelto di rinunciare al titolo di ufficiale delle Arti e delle Lettere della Repubblica Francese.

Chi non si è ancora espresso

Sono ancora numerosi gli italiani con la Legion d’onore che non hanno preso una posizione in seguito all’assegnazione dell’onorificenza ad Abdel Fattah al-Sisi. Il lungo elenco include nomi come Enrico Letta; Franco Bassanini; Massimo D’Alema; Dario Franceschini; Sandro Gozi; Roberta Pinotti; Giuliano Pisapia; Romano Prodi; Beppe Sala; Walter Veltroni; Carlo De Benedetti; Franco Frattini e Claudio Scajola.

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