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“È chiaro che c’è preoccupazione sui fondi del Pnrr. Le mafie si adattano, e quindi a maggior ragione ci vuole un maggiore controllo da parte delle forze di Polizia. Con l’aiuto anche delle indagini portate avanti dalla magistratura“. Lo ha dichiarato la ministra Luciana Lamorgese durante una conferenza stampa in Prefettura, a Napoli, riguardo al rischio che le mafie possano in qualche modo intercettare i fondi del Pnrr.
La ministra Lamorgese ha quindi spiegato come l’Interno si sia organizzato per evitare brutte sorprese. “Certamente ricordo che nel 2020, quando noi iniziammo a distribuire le risorse, noi facemmo dei protocolli per dare immediatamente queste risorse. Non rinunciando però ai necessari controlli. Con la possibilità dunque di recuperare quanto avevamo dato, in caso di esito negativo dei controlli“, ha affermato.
“Su questi aspetti abbiamo grande attenzione. Abbiamo anche operato opportune modifiche al Codice Antimafia. Ci stiamo muovendo, come il ministero dell’Interno ha sempre fatto con grande professionalità dato che è una materia che sentiamo nostra. La preoccupazione c’è, ma abbiamo gli strumenti necessari e la nostra attenzione sul tema è alta. Ci sta molto a cuore la cosa“, ha concluso sul tema la ministra Lamorgese.
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La ministra degli Interni, nel corso della sua conferenza stampa a Napoli, ha anche risposto a una domanda riguardante le indagini in corso sugli episodi di molestie a Milano la notte di Capodanno. “Dalle indagini risulta che gli aggressori si siano posizionati a cerchi concentrici, in modo da poter nascondere gli atti di molestie. Questo fa pensare a un atto prestabilito, di cui anche i giornalisti presenti non si sono accorti“, ha affermato Luciana Lamorgese.
“Su questo aspetto il capo della Polizia e il Questore si sono confrontati“, ha aggiunto Lamorgese. Quindi il capo della Polizia, Lamberto Giannini, ha spiegato: “Ci sono già provvedimenti restrittivi. Le persone in piazza erano molte e la visuale non permetteva di capire facilmente cosa stesse accadendo. Le indagini proseguono e hanno già permesso di individuare gruppi e persone. Talvolta, però, l’attenzione della Polizia è stata richiamata non con la massima tempestività“.
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