POLITICA

I discorsi di Conte a Camera e Senato sono (quasi) uguali: ecco perché

Chi non è avvezzo al modus operandi della politica potrebbe essere stato colto di sorpresa da come i discorsi che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha presentato lunedì alla Camera e martedì mattina davanti al Senato non presentino differenze sostanziali. In realtà si tratta della regola, non dell’eccezione, soprattutto in casi analoghi in cui il discorso del presidente del Consiglio anticipa una votazione importante come quella relativa al rapporto fiduciario fra le due Camere e il Governo. L’informativa, infatti, è unica ed è come da prassi pronunciata tanto davanti ai deputati quanto davanti ai senatori prima di ciascuna votazione.

Nessuna differenza sostanziale fra i due discorsi

Impossibile, perciò, attendersi parole diverse da parte del premier Conte. Il lungo discorso di oggi da parte del presidente del Consiglio ha visto al suo interno pochissime puntualizzazioni rispetto a ieri, ma nessuna differenza per quel che riguarda la sostanza.

Conte ha quindi ribadito i risultati del suo esecutivo, soprattutto in un periodo di emergenza sanitaria come quello che l’Italia, come tanti altri Paesi, sta vivendo ormai da un anno. Ha poi confermato l’attacco ad Italia Viva senza troppi giri di parole, e sempre senza mai nominare Matteo Renzi.

I numerosi precedenti dello scorso anno

I precedenti relativi al Governo Conte II, per quel che riguarda discorsi pressoché identici a Camera e Senato, sono numerosi, a conferma di una pratica politica decisamente comune da questo punto di vista. Dalle informative del 25 e 26 marzo 2020 in cui il primo ministro spiegò le misure restrittive per l’esplosione dell’emergenza coronavirus, passando per l’illustrazione di Fase 2 e Fase 3, con un discorso ad entrambe le camere il 21 maggio. Fino ad arrivare alle informative del 21 e 22 ottobre, del 29 dello stesso mese e del 2 novembre, in cui Conte riferì nelle due Aule sulle nuove iniziative della Cabina di Regia per contrastare la seconda ondata del virus.

Francesco Lucivero

Giornalista pubblicista classe 1986, ho fatto esperienza in diverse redazioni locali pugliesi mettendomi alla prova con il cartaceo, la radio e il web e occupandomi di cronaca, attualità, spettacoli e sport. Dal 2018 mi sono trasferito a Milano per intraprendere con entusiasmo nuove avventure editoriali

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