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“La pandemia ci ha separato, così come ha fatto con tutti i nostri cittadini. E prima ancora lo hanno fatto anche il protezionismo, l’unilateralismo e il nazionalismo“. Così il premier Mario Draghi ha dato il via al G20 di Roma, con il suo discorso in occasione del primo panel “Economia e salute globale“.
“Più andiamo avanti con le sfide, più è chiaro che il multilateralismo è la migliore risposta ai problemi che affrontiamo oggi. In molti sensi è l’unica risposta possibile, dalla pandemia, ai cambiamenti climatici, a un’equa e giusta tassazione” ha detto Draghi. E ha continuato: “Andare da soli non è un’opzione“.
Il presidente del Consiglio ha dichiarato, rivolgendosi ai leader mondiali presenti al G20, che bisognerà fare il possibile per “superare le differenze” e ritrovare tutto quello che ha portato alla creazione del gruppo.
Nel suo intervento d’apertura al G20, inoltre, il premier Draghi ha messo in guardia i leader di tutto il mondo sulle sfide che attendono il pianeta. Dai vaccini, con la disparità di distribuzione globale, alle percentuali nei Paesi poveri “moralmente inaccettabili”.
“Dobbiamo continuare a investire in ricerca. Eliminare le barriere commerciali che riguardano i vaccini anti Covid-19 e migliorare la prevedibilità nella loro consegna“. E ha continuato: “Dobbiamo rafforzare le catene di approvvigionamento globali, aumentando al contempo la capacità produttiva a livello locale e regionale“.
Il premier ha poi spiegato che nei Paesi ad alto reditto oltre il 70% della popolazione ha ricevuto almeno una dose del vaccino anti-Covid. Lo stesso non si può però dire dei Paesi più poveri, dove la percentuale è appena al 3%. “Queste differenze sono moralmente inaccettabili e minano la ripresa globale” ha detto Mario Draghi.
“Come Presidenza del G20, l’Italia ha lavorato per promuovere una ripresa più equa” ha spiegato Draghi durante il suo discorso al summit. “Il Global Health Summit di Roma ha visto Paesi e aziende impegnarsi generosamente per fornire vaccini ai Paesi più poveri. Dobbiamo essere sicuri di onorare le promesse“. E ha continuato: “Abbiamo raggiunto un accordo storico per un sistema di tassazione internazionale più equo ed efficace. Abbiamo supervisionato l’allocazione di 650 miliardi di dollari come nuovi Diritti Speciali di Prilievo. Abbiamo promosso la possibilità di redistribuirli ai paesi che ne hanno più bisogno”. E ha concluso: “Questi risultati ci ricordano con forza quelli che possiamo raggiungere insieme. Ci devono incoraggiare ad essere altrettanto ambiziosi in tutti gli ambiti in cui lavoriamo insieme“.
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