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Energia, Bonomi: “Europa non pervenuta. Ogni Paese promuove la propria politica”

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Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, durante l’incontro con la stampa dopo l’assemblea in udienza dal Papa ha parlato della crisi energetica che sta colpendo l’Europa e di come è stata gestita all’interno della UE. “Tema energia va inquadrato in quello di sicurezza nazionale, non si è compresa la lezione che ci ha dato la pandemia. Se si ferma l’industria, si stoppa il reddito delle famiglie. L’Europa non è pervenuta ed ogni Paese sta promuovendo la propria politica“, le sue parole.

E ancora: “Le imprese italiane soffrono ma sono forti nel mondo. Queste, però, più di tanto non reggono. Vale quello che diceva Churchill: sono un grande cavallo robusto che trainano il Paese“, ha continuato.

“Russia ha interesse continuare fornitura gas, avanti con price cap”

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L’incontro con sua Santità ha evidenziato l’importanza dell’industria italiana. Era importante mettere il lavoro al centro della discussione. Il cuneo fiscale è una misura fattibile in Italia. Noi abbiamo detto quanto costa, 16 miliardi, e che le risorse ci sono. Questo consentirebbe, per chi ha un reddito non oltre 35mila euro, di godere di una mensilità in più all’anno“, ha aggiunto ancora Bonomi.

Non possiamo non nascondere che il Pnrr è stato pensato quando la bufera dei costi energetici non era ancora in atto. Quindi una riflessione va fatta“. Mentre sul tema dell’energia ha spiegato: “Le nostre idee sono state espresse al governo: tetto al prezzo del gas a livello europeo e sblocco impianti delle rinnovabili. Bisogna confrontarci sul tema del price cap europeo, ma credo che sia interesse della Russia continuare la fornitura“.

“RdC va perfezionato. Strumento contrasto povertà serve”

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Una chiosa finale sulla misura del Reddito di cittadinanza: “Continuo a ribadire che la parte del Reddito di cittadinanza, finalizzato al contrasto della povertà ci vede d’accordo. Va perfezionato, ma uno strumento per contrastare la povertà serve. Noi abbiamo aumentato il debito pubblico e i poveri, segno evidente che questi strumenti non stanno funzionando. I navigator non hanno avuto quel successo che il legislatore pensava, sono stati un fallimento. I centri per l’impiego non funzionano e con la loro assunzione non si risolve il problema. Su questo va fatto una riflessione“, ha concluso Bonomi.

Davide Di Carlo

Classe 1986, abruzzese cresciuto a Roma, sono assistente universitario e autore di una pubblicazione e di un romanzo. Appassionato di Medio Oriente e politica, seguo i lavori delle istituzioni italiane. Sono laureato in Scienze della Comunicazione, ramo politico-istituzionale, presso l’Università di Roma Tor Vergata. Dal 2017 sono un giornalista pubblicista.

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