Il Movimento 5 Stelle ha completato la rosa dei candidati per le elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre. L’ultimo nome aggiunto allo scacchiere è quello di Layla Pavone, candida sindaca a Milano, dove i pentastellati correranno in solitaria. Il M5S si prepara così al grande appuntamento elettorale, al quale si presenterà seguendo due percorsi distinti e opposti fra loro.
In alcuni grandi centri – come il capoluogo lombardo, Roma e Torino – il partito, ora in fase di riorganizzazione sotto la guida dell’ex premier Giuseppe Conte, proporrà delle candidature autonome; mentre in altre città – Napoli (Gaetano Manfredi) e Bologna (Matteo Lepore) – e Regioni (in Calabria con Amalia Bruni) darà vita a dei tentativi di alleanza con il Partito democratico e le altre forze del centrosinistra.
Dove corre da solo il M5S ha però introdotto un’importante novità. I pentastellati hanno infatti aperto all’appoggio anche di altre liste, che finora non era mai stato preso in considerazione. La situazione più delicata è sicuramente quella di Roma. Nella Capitale si ripresenta la sindaca uscente, Virginia Raggi, che però – a differenza del 2016 – non parte col favore dei pronostici e sta lavorando anche a una lista civica che porta il suo nome.
In più non è da escludere che, qualora il M5S non dovesse arrivare al ballottaggio, Conte possa aprire al candidato del Pd, Roberto Gualtieri, ex ministro dell’Economia proprio nel Governo Conte II. Intanto, sempre a Roma, i pentastellati sono alla ricerca di un nome per il seggio lasciato vacante dalla deputata Emanuela Del Re nel collegio di Primavalle-Casalotti.
Ancora più in salita la sfida a Torino, dove l’altra sindaca 5 Stelle uscente, Chiara Appendino, ha scelto di non ricandidarsi per un secondo mandato. Dopo il fallimentare tentativo di creare un ‘laboratorio Torino’ basato sull’alleanza M5S-Pd-LeU, la base degli iscritti ha scelto come candidata Valentina Sganga, oggi capogruppo in Consiglio comunale. La scarsa partecipazione alla consultazione (poco più di 600 voti) e i sondaggi, però, non lasciano ben sperare.
Anche a Milano i pentastellati hanno cercato di instaurare un dialogo con il centrosinistra. Di certo, al primo turno, non ci sarà alcuna intesa a sostegno di Giuseppe Sala dopo cinque anni di opposizione in Consiglio. Non è da escludere, però, un eventuale sostegno al secondo turno. Difficoltà si registrano anche nella formazione della lista a sostegno di Pavone, che dovrà essere depositata entro due settimane.
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