Tra i vari provvedimenti che sono stati emanati dalla fine dello stato di emergenza (31 marzo 2022) a oggi, rimane ancora “irrisolto” un dilemma: alle elezioni amministrative e ai referendum sulla giustizia, chi vorrà votare dovrà farlo con le mascherine? E se sì, bastano quella chirurgiche o servono anche la FFP2?
Questa tornata elettorale si terrà domenica 12 giugno, tre giorni prima della fine di altre restrizioni che riguardano soprattutto cinema, teatri e sale da concerto. Con (forse) anche inclusi mezzi di trasporto e luoghi pubblici al chiuso. Tuttavia, da quando è esplosa la pandemia di Covid-19 tutti i cittadini italiani che si sono recati alle urne indossavano la mascherina. Ora che in moltissimi posti al chiuso non è più obbligatoria (a partire dallo scorso 1° maggio), come bisognerà comportarsi nei seggi di tutta Italia?
Anche queste elezioni saranno caratterizzate dall’uso obbligatorio delle mascherine? A rispondere a questa domanda hanno risposto i ministri dell’Interno, Luciana Lamorgese, e della Salute, Roberto Speranza. I due hanno sottoscritto un protocollo sanitario e di sicurezza per lo svolgimento delle consultazioni elettorali e referendarie 2022, nel quale sono contenute alcune indicazioni sulle misure di prevenzione che occorrerà adottare nei seggi. Le indicazioni si basano sui principi cardine che hanno caratterizzato le scelte e gli indirizzi tecnici delle strategie di prevenzione dell’infezione da Covid. Quali: il distanziamento fisico (mantenendo il distanziamento interpersonale di almeno un metro), la rigorosa igiene delle mani, personale e dell’ambiente, la capacità di controllo e risposta dei servizi sanitari della sanità pubblica territoriale e ospedaliera.
Occorre, dunque, che “siano predisposte specifiche misure organizzative e di protezione al fine di: evitare, in ogni modo, rischi di aggregazione e di affollamento; assicurare che sia indossata la mascherina chirurgica da parte di tutti; garantire l’adeguata aerazione negli ambienti al chiuso, favorendo, in ogni caso possibile, quella naturale; disporre una efficace informazione e comunicazione”.
Sarà quindi necessario per le operazioni elettorali e referendarie in questione mettere in atto tali regole. “Assicurare un adeguato distanziamento delle cabine elettorali; predisporre dispositivi di distribuzione di detergenti all’ingresso e all’esterno del seggio; vigilare sull’obbligo per tutti gli elettori di recarsi al voto indossando la mascherina chirurgica; raccomandare l’utilizzo della mascherina chirurgica da parte degli scrutatori e dei presidenti di seggio, dispositivo che deve essere sostituito ogni 4-6 ore e comunque ogni volta risulti inumidito o sporco o renda difficoltosa la respirazione”. L’elettore, dopo essersi recato in cabina e aver votato e ripiegato le schede, “provvede a inserirle personalmente nelle rispettive urne”.
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