Alessandro Zan, deputato del Partito Democratico durante i Rainbow Awards al Teatro Sala Umberto ha detto: “Premio che celebra le persone che si sono impegnate per i diritti civili in questo Paese che sta cercando di discriminare con questo governo i diritti delle persone lgbtqia+ quando stiamo parlando di diritti umani che non dovrebbero essere di parte. Bisogna lottare molto per una legge perché questo è un tempo difficile ma sappiamo che da tempi difficili può essere anche una energia fertile che possa portare a dei risultati importanti“.
“Non abbiamo la presunzione di mandare messaggi, vogliamo creare un posto accogliente dove la nostra comunità e le persone della società civile che supportano i diritti umani possa passare insieme una piacevole serata. Murgia? Non è mai andata via, ha creato un enorme movimento di idea che continueranno ad esistere“, ha continuato.
Bullismo di genere, Schlein: “Disgustata da chi applaudì affossamento legge Zan“
Elly Schlein, segretaria del Pd, ha dichiarato: “Mi ha colpito leggere oggi la notizia di un altro suicidio, un ragazzo giovanissimo di 13 anni, probabilmente perché vittima di bullismo homo-bi-lesbo-transfobico. C’è una mappa che ogni anno l’associazione ILGA-Europe fa in Europa sulla situazione dei diritti Lgbtq+. Ed è come se ci fosse un nuovo Muro di Berlino ma il nostro Paese sta dalla parte dei paesi più retrogradi. Inutile che parliamo di tutela del lavoro quando non siamo riusciti a tutelare il lavoro della professoressa Cloe Bianco. Mi disgusta che c’è una parte politica che ora è al governo che è la stessa che con quell’applauso vergognoso ha affossato la legge Zan. Come mi indigna che ci siano associazioni che si battono per non far entrare nelle scuole le associazioni che sensibilizzano contro il bullismo homo-bi-lesbo-transfobico. Il partito che oggi io guido ha da farsi perdonare tante timidezze e titubanze su questi temi“.
Bonino: “Iter riconoscimento figli da eterologa troppo lungo bisogna fare più in fretta”
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Emma Bonino, fondatrice di +Europa, è intervenuta così: “Per noi radicali è una battaglia storica. Non so se sono loro i diversi o siamo noi, ma il punto è che dobbiamo rispettarci come persone. Io penso che dobbiamo andare avanti: ho una coppia di amiche che hanno fatto un figlio da fecondazione eterologa e nel nostro strano Paese viene riconosciuta la maternità di chi partorisce ma la compagna non viene riconosciuta se non attraverso un iter burocratico lunghissimo di adozione. Ora, capisco che dobbiamo fare in fretta in Albania, ma non potremmo fare in fretta anche qui da noi? Le persone non organizzano i propri sentimenti come vogliono ma il più delle volte come possono“.