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Durante l’evento “la cura”, promosso Pd Milano metropolitana nell’ambito della Pride week, Alessandro Zan ha commentato le critiche rivolte al Ddl che porta il suo nome dal Vaticano. “Dal Vaticano c’è stata un’invasione di campo che mi ha sorpreso“, ha dichiarato il deputato del Pd. “Io sono sempre stato attento e aperto ad ascoltare le critiche e le preoccupazioni provenienti dal mondo cattolico. È anche per questo che abbiamo approvato l’articolo 4, che ribadisce con grande forza che nessuna opinione può essere censurata. Si parla addirittura di libertà delle scelte e di condotte legittime. L’articolo 4, dunque, fuga ogni dubbio e ogni preoccupazione rispetto alle preoccupazioni avanzate dalla Santa Sede“.
“Da questo punto di vista c’è sempre stato massimo ascolto e massima attenzione al dialogo. Ecco perché io rivendico che abbiamo approvato alla Camera a larghissima maggioranza va incontro a tantissime diverse sensibilità in particolare a quelle del mondo cattolico“, ha sottolineato Alessandro Zan. “Adesso tocca al Parlamento discutere e approvare la legge contro l’omotransfobia nell’ambito della propria autonomia. Tutte le critiche e le considerazioni sono legittime e vanno ascoltate, dopodiché è il parlamento che decide, perché rappresenta gli italiani ed è la casa della democrazia“, ha concluso il relatore del Ddl Zan.
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Per Alessandro Zan “non è credibile” il tavolo proposto dal leghista Andrea Ostellari per discutere il provvedimento di cui il parlamentare del Pd è relatore. “Prima ha tenuto la legge nel cassetto e l’ha insabbiata in commissione giustizia. Poi, dopo le proteste, è stato costretto a calendarizzare il provvedimento. Poi, però, ha fissato 170 audizioni per rallentare questo processo. Da Ostellari non c’è credibilità“.
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Le leggi che riguardano i diritti umani sono importanti tanto quanto quelle su giustizia e fisco “perché stiamo parlando della vita delle persone, che vengono discriminate e fatte oggetto di violenza semplicemente perché esistono. E questo un Paese civile non lo può accettare“, ha dichiarato Zan, rispondendo alle parole di Silvio Berlusconi sul suo disegno di legge.
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