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David Sassoli, il presidente del Parlamento europeo, ha parlato della decisione della Commissione Ue di rivedere le regole sulle esportazioni dei vaccini anti-Covid. “Deve esserci proporzionalità e reciprocità. Per questo penso che le disposizioni della Commissione vadano nella giusta direzione. Non possiamo permetterci di sprecare nemmeno un vaccino. O di trasferire vaccini in Paesi che non ne hanno bisogno“.
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Sassoli ha poi parlato del certificato verde digitale, definendolo “uno strumento utile, non discriminatorio“. “Chi non si vaccinerà dovrà rispettare le procedure delle autorità sanitarie nazionali. Chi, invece, riceverà il vaccino avrà la possibilità di dimostrare che è meno pericoloso per gli altri. Questo sarà utile per l’autotrasporto, per il turismo, per riaprire le nostre attività in sicurezza. Noi abbiamo bisogno di riaprire. Abbiamo un’economia in Europa che è tutta ferma: turismo, commercio, cultura. Pensate a cosa vorrà dire dimostrare di non essere pericolosi per la riapertura dei nostri teatri, cinema, luoghi della musica“.
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“Abbiamo vissuto questo anno in modo molto particolare, perché abbiamo affrontato la più grande sfida della contemporaneità senza il nostro partner naturale, gli Usa. Abbiamo visto una amministrazione precedente impegnata nella divisione dell’Europa e a dividere gli Stati Uniti dall’Europa. Noi siamo sicuri che se avessimo avuto la possibilità di affrontare insieme la pandemia saremmo stati più forti. Il nostro punto di vista è noto: abbiamo sempre pensato, anche quando dall’altra parte dell’Atlantico non lo pensava l’amministrazione precedente, che il multilateralismo, i rapporti tra Ue e Usa, fossero importanti. Abbiamo sempre lavorato per questo e ci aspettiamo dei segnali dal nuovo presidente che siano coerenti con la sua impostazione“, ha poi dichiarato Sassoli.
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“Siamo rimasti molto colpiti dall’atteggiamento delle autorità cinesi. Si sono voluti colpire dei parlamentari e degli organi dell’Unione per aver espresso delle opinioni in merito alla difesa dei diritti umani e allo stato delle garanzie che vi sono nella Repubblica cinese. Siamo sicuri che la Cina abbia commesso un grave errore. Allora in questo momento vogliamo essere un po’ come i cinesi, aspettare sulla sponda del fiume. Certamente l’esame dell’accordo (globale sugli investimenti Ue-Cina, ndr) lo faremo accuratamente, ma non si pensi che non ci siano reazioni. Non lavoriamo mai con emotività, ma cercando di trovare iniziative efficienti ed efficaci e questo lo faremo“, ha concluso Sassoli.
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