Da quattro giorni manifesta in modo solitario nei pressi di piazza del Quirinale per chiedere un pronunciamento del presidente della Repubblica sul caso Cospito.
È Pasquale “Lello” Valitutti, 75 anni, storico leader e militante delle formazioni anarchiche.
“Da oltre cinque mesi – scrive sul cartellone che espone – lo Stato sta assassinando Alfredo: un crimine contro l’umanità che viola le legge, la Costituzione e i trattati internazionali. Alfredo muore per le sue idee anarchiche. Il Garante della Costituzione tace: Perchè? Il suo silenzio pesa come un macigno. Fuori Alfredo dal 41bis. No al 41 bis. No alla tortura. No al silenzio“.
“È da venerdì scorso che vengo qui per chiedere a Mattarella di pronunciarsi sulla vicenda che riguarda Cospito. Se non si pronuncerà rimarrò qui fisso“, ha esordito. Per lui la piazza è off limits e per questo è costretto a mettersi nella strada limitrofa sotto un’impalcatura.
Valitutti: “Non c’è più tempo da perdere”
“Il Presidente ha bacchettato l’Iran e la Turchia sulla mancanza di diritti umani nelle loro carceri, ma non parla della condizione di Alfredo che sta morendo dopo 6 mesi di sciopero della fame, in carcere, perché le sue idee non vanno bene al Governo italiano. Un silenzio inammissibile – ha continuato -. Non c’è più tempo da perdere, salvo non vogliano avere sulla coscienza la morte di un uomo che muore per le sue idee“.
Sulla loro lotta contro il 41-bis ha sottolineato: “Diciamo agli italiani che se Alfredo muore, la reazione ci sarà e non sarà colpa nostra. La colpa sarà di chi non ha fatto nulla per impedire questo crimine, che è un crimine contro l’umanità“.
“Voglio che Mattarella si pronunci sul caso Cospito”
Alfredo, ha aggiunto, “non ha fatto niente per arricchirsi o per vendicarsi. Ha fatto tutto per le sue idee. Se tornerà dov’era terminerà lo sciopero della fame, ma non smetterà la lotta contro il 41-bis. In un Paese civile non si dovrebbe torturare nessuno“.
“Alfredo è stato molto coraggioso e tenace. Stiamo lottando da 11 mesi perché la situazione non degeneri. Dall’altra parte c’è un muro di odio, di silenzio e di menefreghismo fascista“, ha aggiunto Valitutti, per poi sottolineare: “Io non voglio essere ricevuto da Mattarella, voglio solo che si pronunci su Alfredo Cospito e voglio che lui dica perché ritiene che sia giusto in un Paese democratico che una persona muoia in questo modo prolungato e crudele. È troppo comodo stare zitti“. “Se mi trovassi davanti il ministro della giustizia gli chiederei con quale coraggio si sta rendendo complice di un simile crimine. Lui può e deve fare uscire Alfredo dal 41-bis. Continuerò con questa mia protesta pacifica finché il presidente Mattarella non si pronuncerà“, ha concluso.