Cospito, quarto giorno di protesta davanti al Quirinale per Valitutti: “Mattarella pronunciati”

Da quattro giorni "Lello" Valitutti, militante delle formazioni anarchiche, manifesta in modo solitario nei pressi di piazza del Quirinale per chiedere un pronunciamento del presidente della Repubblica sul caso Cospito

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Newsby Redazione 27 Marzo 2023

Da quattro giorni manifesta in modo solitario nei pressi di piazza del Quirinale per chiedere un pronunciamento del presidente della Repubblica sul caso Cospito.
È Pasquale “Lello” Valitutti, 75 anni, storico leader e militante delle formazioni anarchiche.
Da oltre cinque mesi – scrive sul cartellone che espone – lo Stato sta assassinando Alfredo: un crimine contro l’umanità che viola le legge, la Costituzione e i trattati internazionali. Alfredo muore per le sue idee anarchiche. Il Garante della Costituzione tace: Perchè? Il suo silenzio pesa come un macigno. Fuori Alfredo dal 41bis. No al 41 bis. No alla tortura. No al silenzio“.
È da venerdì scorso che vengo qui per chiedere a Mattarella di pronunciarsi sulla vicenda che riguarda Cospito. Se non si pronuncerà rimarrò qui fisso“, ha esordito. Per lui la piazza è off limits e per questo è costretto a mettersi nella strada limitrofa sotto un’impalcatura.

Valitutti: “Non c’è più tempo da perdere”

Il Presidente ha bacchettato l’Iran e la Turchia sulla mancanza di diritti umani nelle loro carceri, ma non parla della condizione di Alfredo che sta morendo dopo 6 mesi di sciopero della fame, in carcere, perché le sue idee non vanno bene al Governo italiano. Un silenzio inammissibileha continuato -. Non c’è più tempo da perdere, salvo non vogliano avere sulla coscienza la morte di un uomo che muore per le sue idee“.
Sulla loro lotta contro il 41-bis ha sottolineato: “Diciamo agli italiani che se Alfredo muore, la reazione ci sarà e non sarà colpa nostra. La colpa sarà di chi non ha fatto nulla per impedire questo crimine, che è un crimine contro l’umanità“.

“Voglio che Mattarella si pronunci sul caso Cospito”

Alfredo, ha aggiunto, “non ha fatto niente per arricchirsi o per vendicarsi. Ha fatto tutto per le sue idee. Se tornerà dov’era terminerà lo sciopero della fame, ma non smetterà la lotta contro il 41-bis. In un Paese civile non si dovrebbe torturare nessuno“.
Alfredo è stato molto coraggioso e tenace. Stiamo lottando da 11 mesi perché la situazione non degeneri. Dall’altra parte c’è un muro di odio, di silenzio e di menefreghismo fascista“, ha aggiunto Valitutti, per poi sottolineare: “Io non voglio essere ricevuto da Mattarella, voglio solo che si pronunci su Alfredo Cospito e voglio che lui dica perché ritiene che sia giusto in un Paese democratico che una persona muoia in questo modo prolungato e crudele. È troppo comodo stare zitti“. “Se mi trovassi davanti il ministro della giustizia gli chiederei con quale coraggio si sta rendendo complice di un simile crimine. Lui può e deve fare uscire Alfredo dal 41-bis.  Continuerò con questa mia protesta pacifica finché il presidente Mattarella non si pronuncerà“, ha concluso.