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Coronavirus, virologo Van Ranst: “In Italia persone più diligenti”

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“Prima di questa pandemia di coronavirus la nostra idea dell’Italia era che se il governo chiedeva qualcosa le persone non la facevano. Ma con la pandemia l’attitutide è cambiata. Un plauso al nostro Paese arriva dal virologo belga Marc Van Ranst, che nel commentare la situazione del suo Paese, bloccato da un nuovo lockdown per fermare la curva dei contagi, ammette che la popolazione italiana, complessivamente, è stata maggiormente rispettosa delle norme di prevenzione.

Van Ranst: “In Italia nessuno vuole che la grave situazione si ripeta”

“Penso perché l’Italia, specie al Nord, sia stata molto colpita e nessuno vuole che si ripeta – ha detto Van Ranst -. Abbiamo l’impressione che le persone siano molto più diligenti che da noi nel rispettare le misure. La nostra popolazione non è la più ligia a seguire le misure come invece si immagina. Quindi ha bisogno di misure più stringenti rispetto a Germania o Scandinavia, o anche all’Italia“.

Il virologo, che fa parte del Comitato tecnico scientifico belga e del Gruppo di valutazione del rischio voluto dal Governo guidato, dallo scorso 1° ottobre, da Alexander De Croo, ha ribadito che per fermare la curva esponenziale è necessario che tutta la popolazione rispetti le regole, senza eccezioni. “Anche se hai il 90% della popolazione che rispetta le misure, il 10% restante che non si cura di seguire quelle misure danneggia tutti – ha spiegato – ed è la ragione per cui la curva dei contagi da coronavirus inizia a rialzarsi esponenzialmente e a colpire anche quelli che seguono le misure“.

“Lockdown in Belgio sta frenando i contagi”

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Sulla situazione del Belgio, già grave durante la prima ondata e divenuta di nuovo preoccupante all’inizio dell’autunno, sta lentamente tornando sotto controllo: “I numeri si stanno arrestando in Belgio – ha confermato Van Ranst -. Il nuovo governo, nelle ultime due settimane, sotto la pressione dei virologi, ha preso misure e ha dichiarato una sorta di lockdown. Stiamo vedendo i primi effetti. La crescita esponenziale dei contagi da coronavirus si è fermata. Il numero delle ospedalizzazioni sta diminuendo. Il numero delle terapie intensive sta ancora salendo, ma non raggiungerà la capienza massima disponibile per fortuna”.

“Il nuovo governo è stato molto veloce e diligente – ha aggiunto il virologo -. Ha preso le misure necessarie contro il coronavirus. La curva si è stabilizzata e scenderà la prossima settimana. Questa è settimana di vacanza in Belgio e abbiamo prolungato di un’altra settimana le vacanze scolastiche. Se avessero ascoltato prima i virologi, il lockdown si sarebbe evitato o sarebbe stato più breve. Perché per ogni settimana che sali, te ne servono due per calare. La crescita può essere essere esponenziale, ma non è così per la discesa”.

“Investimenti nella sanità fondamentali”

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Lo sforzo degli operatori sanitari a dispetto di scarsi investimenti nel settore della Salute è un aspetto comune a molti Paesi, in Europa e non solo. Così è in Italia e così, come ha confermato Van Ranst, è in Belgio: “Molti dei problemi non sono nati negli ultimi anni. Alcuni si sono creati in decenni. Le professioni sanitarie non sono ben pagate, e questo significa che le persone perdono interesse nei lavori sanitari e vanno a lavorare in altri posti. Questo è qualcosa che non puoi risolvere in due mesi. Non puoi formare dottori o infermieri in pochi mesi. Richiede anni”.

“Ci sono anche molte cose positive nel settore sanitario – ha però aggiunto -. Ad esempio abbiamo un giusto numero di terapie intensive. In Europa credo si tratti del secondo o terzo numero pro capite. Quindi va bene, ma per quel che riguarda il numero di infermieri forse non stiamo facendo bene come dovremmo. Questo è un fatto, ma non è una cosa a cui puoi porre rimedio in due mesi”.

“No mask e no vax spesso con estrema destra”

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Il virologo belga ha anche affrontato il tema del negazionismo, parlando anche di esperienze che ha vissuto da vicino: “I no mask? Ci saranno sempre. Il 90% delle persone indossa le proprie mascherine. Ma ci sono alcune organizzazioni allineate ai no vax e molto spesso in strani matrimoni con persone dell’estrema destra.

“Hanno hanno trovato in me un obiettivo interessante – ha poi aggiunto, parlando ancora dei negazionisti – perché mi sono schierato contro il razzismo nel corso dei decenni passati e sono anche virologo. Quindi sono diventato il punto focale della loro attenzione”.

Giulia Torbidoni

Classe 1983, marchigiana a Bruxelles da 4 anni, dal 2017 realizzo in totale autonomia servizi videogiornalistici. Copro i lavori delle istituzioni europee e mi sposto dalla capitale belga alla alsaziana Strasburgo per seguire le plenarie dell'Eurocamera. Appassionata di politica e di musica, mi sono laureata a Bologna in lettere classiche indirizzo archeologico e ho conseguito il diploma in pianoforte al Conservatorio Rossini di Pesaro. Sono giornalista professionista dal 2010.

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