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POLITICA

Coronavirus, Sala al governo: “Riapertura? Non ci avvisi tardi”

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, si rivolge direttamente al governo nel suo video messaggio quotidiano postato sui propri profili social. Il primo cittadino del capoluogo lombardo non vuole che la propria città, ancora impegnata nella battaglia contro il coronavirus, si faccia trovare impreparata all’appuntamento con la riapertura. Per evitare che ciò accada, Sala individua tre regole fondamentali che dovranno essere rispettate prima di dare il via libera definitivo alla Fase 2.

Si comincia a parlare di riapertura e non voglio che Milano si faccia trovare impreparata spiega il sindaco nel video messaggio -. Ci sono tre requisiti da rispettare: non ce lo dovranno dire 48 ore prima, va pianificata la cosa. La seconda regola da rispettare è tornare al lavoro in sicurezza. Il governo dovrebbe chiarire chi deve pensare all’acquisto delle mascherine. Il terzo requisito è il più delicato: come ci si muove? Sulle metropolitane possiamo limitare l’accesso alle stazioni. Possiamo tenere sospesa l’area B e C. Ma il governo deve fare chiarezza. Si parla di stare a distanza sul trasporto pubblico ma la capacità scenderebbe al 10%“, le sue parole.

Coronavirus, Sala: “Risposta debole del governo su scuola e commercio”

Il sindaco ha poi analizzato l’operato del governo su due temi ritenuti di fondamentale importanza come scuola e commercio. Nella gestione dell’emergenza coronavirus, Sala giudica la risposta data dall’esecutivo troppo debole. “Sulle scuole, un tema che mi sta molto a cuore, vedo risposte deboli – sottolinea Sala -. Altri paesi pensano di riaprire, qui si pensa di rimandare a settembre. Ci vuole un po’ di fantasia, non possiamo sentirci dire che le aule sono messe male e i professori sono pochi: abilitate altri insegnanti, pagateli in modo diverso. Bisogna inventare. Portiamo le scuole nei teatri, serve fantasia. Non c’è la capacità di gestire la complessità“.

E ancora: “Per quanto riguarda il commercio, invece, sarebbe necessario trovare un nuovo spirito collaborativo. I negozi dovrebbero aprire in maniera scaglionata, qualcuno sarà costretto ad aprire la sera“, conclude il primo cittadino.

Redazione

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