POLITICA

Coronavirus, l’appello di Mattarella: “Servono capacità e fiducia”

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“Ci troviamo nuovamente in un momento difficile. Sembra avvicinarsi una nuova fase di emergenza, questo richiede di avere non soltanto le capacità di fronteggiarla ma anche la fiducia nelle possibilità che il nostro Paese ha di superarle e di risolverle”. Quello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante la consegna delle Onorificenze al Merito che si è svolta al consegna delle Onorificenze al Merito che si è svolta al Quirinale, suona come un appello tanto alle istituzioni quanto ai cittadini perché vi sia il forte impegno a lottare contro l’emergenza coronavirus, che negli ultimi giorni è tornata a spaventare il Paese.

Mattarella: “Affrontare la nuova fase consapevoli di una maggior preparazione”

Proprio fiducia è la parola chiave del discorso del Capo dello Stato, secondo cui serve il massimo impegno per contrastare quella che ormai, a tutti gli effetti, è classificabile come seconda ondata. “Queste Onorificenze hanno un significato di fiducia per il nostro Paese che, nelle difficoltà, ha la capacità di trovare risorse umane e di impegno che gli consentono di superarle e di affrontarle” ha spiegato Mattarella.

“Naturalmente questo momento difficile ci rammenta come occorra non rimuovere quello che è avvenuto – ha aggiunto il Presidente della Repubblica -. Non dobbiamo pensare che sia stata una parentesi da dimenticare. Per le sofferenze, i lutti che abbiamo sofferto”.

“Più preparati rispetto a marzo e aprile, ma il nemico è ancora in parte sconosciuto”

Il Presidente della Repubblica si è quindi appellato alla consapevolezza della difficoltà di affrontare un fenomeno che resta difficile da sconfiggere. “Va ricordato che questo momento va affrontato con le terapie, l’impegno, l’organizzazione – ha spiegato -. Va affrontato anche sapendo che abbiamo una maggior preparazione rispetto a quanto si è verificato a marzo e aprile.

“Allora era un fenomeno totalmente sconosciuto – ha poi specificato Mattarella -, senza che potessimo avere esperienza pregressa. Tuttora resta in parte sconosciuto, ma possiamo affrontarlo con maggiore fiducia”.

Francesca Del Vecchio

“Che altro avresti potuto fare?”. È la frase che mi ripetono tutti quelli che mi conoscono. Io, che sono ottimista, penso che intendano che sono nata per questo lavoro. La mia indole è un po’ vintage: se potessi, girerei dappertutto con penna e taccuino. Ma ho imparato a raccontare la realtà anche con strumenti più aggiornati: così è nata la mia passione per il giornalismo digitale. Sono coordinatrice di desk video per importanti editori nazionali, ma il mio primo amore è il mondo arabo, di cui scrivo quando posso (insomma: quelle poche volte che le giornate hanno 48 ore)

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