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POLITICA

Coprifuoco resta alle 22, tensione nel Governo: astensione Lega su decreto

Il coprifuoco continua a rappresentare un motivo di fortissima divisione all’interno della maggioranza. Tanto che, secondo fonti governative citate dall’Ansa, la Lega ha annunciato in Consiglio dei Ministri che si asterrà sul voto a proposito del nuovo decreto firmato dal premier Mario Draghi.

Ore di dibattito, ma il coprifuoco non si sposta

Nel nuovo decreto legge Covid, che sarà valido dal 26 aprile al 31 luglio, il coprifuoco sarà infatti mantenuto a partire dalle ore 22. E questa indicazione dovrebbe restare in vigore almeno fino al 1° giugno. Una decisione contraria a quanto chiesto a più riprese proprio dalla Lega, da giorni in prima linea per abolirlo o quantomeno prorogarlo alle 23.

Già la scorsa settimana la cabina di regia aveva spiegato di voler mantenere le 22 come orario di inizio per il coprifuoco, pur inserendo la novità delle riaperture dei ristoranti anche a cena. Il nodo però non si è sciolto, tanto da generare una riunione supplementare tra le varie anime della maggioranza. Proprio per questo motivo il Governo ha dovuto rinviare l’inizio del Consiglio dei Ministri, inizialmente previsto per le ore 17 di mercoledì pomeriggio.

Draghi e la Lega: un giorno di tensione

‘Repubblica’ aggiunge che il presidente Mario Draghi ha spinto fin dall’inizio per confermare l’inizio del coprifuoco alle ore 22. Le stesse fonti riferirebbero anche di un premier “irritato” per l’affondo della Lega sul tema. Tanto più che “le decisioni sulle riaperture erano state prese in una cabina di regia dove era presente anche il partito guidato da Matteo Salvini“.

Riguardo alle aperture bisogna avere coraggio e visione. Bisogna scommettere sull’Italia e gli italiani, perché meritano di avere fiducia. La Lega porterà sul tavolo una proposta per eliminare il coprifuoco. A Madrid i locali sono aperti da tempo e non voglio parlare di Israele, perché non è Europa“, aveva dichiarato proprio Salvini martedì, a margine di una conferenza stampa. E la vicenda, a quanto pare, è stata tutt’altro che risolta.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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