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“Dobbiamo affrontare questa nuova fase della pandemia consapevoli che siamo più preparati. Anche noi abbiamo potenziato, come la Spagna, la risposta del sistema sanitario. Abbiamo fatto milioni di controlli, abbiamo lavorato ad un piano di monitoraggio molto sofisticato“. Lo ha dichiarato il premier Giuseppe Conte durante la conferenza stampa con Pedro Sanchez dalla Moncloa. “Credo che l’Italia non sia più nella condizione di poter prefigurare una chiusura delle attività“, ha aggiunto.”Dobbiamo dunque continuare a rispettare le regole e soprattutto monitorare che le diverse realtà (focolai, ndr) territoriali non scappino fuori controllo“.
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“La mia posizione non cambia. Credo sia ideologico dire ora ‘prendiamo o non prendiamo il Mes‘. Io ho dichiarato davanti a tutta la comunità nazionale che ci aggiorneremo costantemente sulla situazione di contabilità e finanza pubblica. Quando il negoziato europeo sarà completato valuteremo la convenienza concreta dello strumento per l’Italia. Presenteremo quindi una proposta al Parlamento che la valuterà“, ha sottolineato Conte parlando del Meccanismo europeo di stabilità (Mes).
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Sul Mes è intervenuto anche il premier spagnolo Pedro Sanchez. “Non dico che lo utilizzeremo, ma non possiamo sottovalutare la gravità della pandemia. Non ha nessun senso avere degli strumenti e avere vergogna nell’utilizzarli. Stiamo parlando di uno strumento senza limiti, che riguarda la spesa sanitaria per proteggere le vite“. Sanchez ha aggiunto: “Auspico che non avremo bisogno di usarlo, vorrebbe dire che la pandemia è sotto controllo. Tutto dipende dall’andamento della pandemia, che per ora è piuttosto controllata in Europa“.
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“Non dimentichiamo mai che non dobbiamo fermarci a guardare il nostro ombelico, abbiamo una competizione molto impegnativa con altre economie del mondo, per questo l’Europa deve tornare a reagire e a crescere e tornare competitiva. Per questo abbiamo capito che dobbiamo moltiplicare gli sforzi per finalizzare il pacchetto di risposte già entro fine mese, non possiamo permetterci di lasciare aperto a lungo un negoziato. Serve tempestività“, ha dichiarato Conte. Il 17 e il 18 luglio si riunisce il Consiglio europeo per portare avanti i negoziati sul pacchetto di stimolo per affrontare la crisi post coronavirus, in particolare, il Recovery Fund su cui i paesi mediterranei – Spagna, Portogallo, Italia e Francia con il sostegno della Germania – insistono, con l’obiettivo di superare la reticenza degli Stati del Nord Europa: i cosiddetti “frugali” e il blocco di Visegrad.
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