“Voi cercate le polemiche ma dobbiamo essere concentrati sul fatto che questa azione militare che Netanyahu vuole fare estendendola al sud di Gaza è una pura follia”. Lo ha detto Il leader di M5s Giuseppe Conte rispondendo ai cronisti che gli facevano osservare che sulla guerra in Medio Oriente M5s e Pd hanno presentato mozioni diverse. “Sino adesso – ha proseguito – abbiamo sfiorato le 30 mila vittime di cui il 70% sono donne e bambini. La popolazione è già stremata, priva dei mezzi per i bisogni essenziali. Se questa azione venisse estesa a sud di Gaza probabilmente non basterebbe il raddoppio dei numeri per raggiungere il numero delle vittime palestinesi”. “Tutto il nostro governo deve intervenire fortemente – ha insistito Conte -. Innanzi tutto possiamo battere i pugni forte e Giorgia Meloni, il nostro Presidente del Consiglio deve intervenire, come devono intervenire tutti quelli che hanno a cuore la causa palestinese ed anche la causa israeliana, perché questa azione militare rimarrà una macchia nella storia di Israele“.
Le dichiarazioni di Conte sono arrivate a margine di un evento sull’ex Ilva di Taranto. L’ex presidente del Consiglio ha anche parlato del suo incontro con Maurizio Landini, il segretario generale della Cgil, che ha definito proficuo e ampio “sulle politiche per il lavoro, sulle riforme che giudico scellerate come l’Autonomia differenziata o anche il premierato. Sono incontri che non tolgono nulla alla rispettiva autonomia: io leader politico e Landini leader di un sindacato”. Interpellato sulle polemiche successive a questo incontro, Conte ha replicato: “Io credo che una politica fatta così non è seria. Io mi confronto con il leader di un sindacato e ci sono polemiche. Per altro mi rifiuto di credere alle ricostruzioni che ho letto sui giornali di un Pd irritato: ma stiamo scherzando? Io leader di M5s non potrei incontrare i rappresentanti dei sindacati? Io li incontro continuamente. Mi rifiuto di credere a queste ricostruzioni”
Conte ha poi ribadito la posizione del M5S sul ponte sullo stretto di Messina. “Noi siamo contrari a questo progetto, che non ha senso se non realizziamo le infrastrutture che servono alla Sicilia e alla Calabria e non ha senso in questo momento definanziare tanti progetti, addirittura togliere Fondi di coesione essenziali per lo sviluppo di Sicilia e Calabria, per destinarli ad un unica struttura che poi sappiamo che non si farà”, ha concluso.
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