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“Dopo il gesto di omaggio alla lapide che ricorda le vittime della barbarie degli stragisti vi sono poche parole da poter pronunciare: dolore, ricordo, verità“. Con questa frase il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha aperto il suo intervento alla cerimonia di commemorazione delle vittime della strage terroristica del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. Uno degli attentati più atroci del secondo dopoguerra, provocò 85 morti e oltre 200 feriti.
La cerimonia si è svolta nella sala d’aspetto della stazione ferroviaria bolognese. Il Capo dello Stato ha espresso “il dolore per le vittime, donne, uomini e bambini assassinati dalla violenza del terrorismo stragista. Ognuna di queste persone aveva una storia, una prospettiva di vita, un futuro cancellato. La strage ha sconvolto la vita dei familiari delle vittime. Questo ha indebolito il nostro Paese e la sua società complessivamente, privando del loro futuro tante persone che erano qui, in quel 2 di agosto“.
“Questo dolore non è estinguibile – ha aggiunto Mattarella –, è una ferita che non più rimarginarsi e per questo chiede ricordo. Quello delle vittime innanzitutto, e di quel che è avvenuto. Per essere vigili e per evitare che si ripeta qualunque avvisaglia di strategia del terrore come quella che allora fu messa in campo”.
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“La mia presenza qui ha questo significato – ha poi aggiunto il Presidente della Repubblica –: la partecipazione al dolore che rimane, la solidarietà della Repubblica per questo dolore. Il dovere della memoria perché non si smarrisca mai la consapevolezza di quanto avvenuto e di quanto va impedito per il futuro“.
Il Capo dello Stato ha anche parlato dell’importanza di “ribadire la sollecitazione a sviluppare ogni impegno per la verità, con ogni elemento che possa contribuire a raggiungerla pienamente”.
“Dolore, ricordo e verità piena: sono queste le sollecitazioni che raccolgo ed esprimo – ha spiegato Mattarella – nei confronti delle vittime e dei loro familiari, nonché nei confronti di Bologna, città ferita che ha reagito in maniera esemplare a quel che è avvenuto. Questo è il significato di questo breve incontro e della corona di fiori che abbiamo depositato su questa lapide: conservare la memoria e ribadire l’impegno per la verità“.
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