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Azzolina e i banchi: “Sono necessari, lo dicono le scuole stesse”

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Lucia Azzolina parla alla Camera dei Deputati e respinge le polemiche sull’acquisto dei banchi che in questi giorni ha diviso l’Italia. E la ministra dell’Istruzione ha sottolineato come fossero gli stessi istituti scolastici ad aver sottolineato l’esigenza di procedere in tal senso.

Azzolina, i banchi e le polemiche dell’opposizione

Saremo pronti. Grazie alle linee guida emanate stiamo riorganizzando gli spazi interni delle scuole. Abbiamo già finanziato migliaia di enti con 330 milioni di euro per l’edilizia leggera“. dichiara Azzolina. Che poi insiste sul tema dei banchi: “In queste settimane abbiamo chiesto a tutti i dirigenti scolastici di fornirci dati certi sugli arredi di cui necessitavano. Ci hanno risposto quasi tutte le scuole. Gli istituti ci hanno chiesto 2,4 milioni di banchi. L’alta richiesta dimostra che dei banchi c’era bisogno, e da tempo“.

Poi un attacco a opposizioni e stampa. “Ho letto diverse corbellerie. Numeri e cifre dati a caso, anche rispetto ai costi Il Governo non sta sprecando denaro sulla scuola. Esprimo il mio biasimo su queste notizie“, tuona la Azzolina.

L’anno scolastico e l’occupazione nella scuola

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Un’ulteriore presa di posizione sui dubbi che l’anno scolastico riparta effettivamente. Così Azzolina: “Voglio ribadirlo con chiarezza, per arrivare alle famiglie che spesso sono travolte da toni allarmistici. La scuola a settembre riparte. Ho firmato lo scorso 24 luglio l’ordinanza che stabilisce l’avvio delle lezioni dal 14 settembre. Chiudere le scuole è stato doloroso, ma si è trattato di un atto necessario. Indispensabile per fronteggiare il diffondersi della pandemia. Lasciare le scuole aperte avrebbe rappresentato un grave rischio per la salute nazionale. Abbiamo scelto la linea di prudenza e salvato molte vite. Restiamo convinti della nostra scelta“.

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La ministra Azzolina fa quindi il punto sulle novità che la scuola vivrà dal punto di vista occupazionale: “Abbiamo chiesto al Mef oltre 80 mila assunzioni a tempo indeterminato per i docenti. Non solo, perché grazie alle risorse stanziate con il Decreto Rilancio avremo più personale da distribuire su tutto il territorio nazionale. Quanto ai docenti in più, particolare attenzione sarà data alla scuola dei più piccoli. Abbiamo voluto concorsi selettivi e seri. Perché il dettato costituzionale e il bene della scuola esigono un passaggio concorsuale, per selezionare le persone più capaci e meritevoli“.

Redazione

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