Autovelox, non tutti sono uguali: la differenza può salvare gli automobilisti. Non tutti sanno che le colonnine possono essere di due colori
Non è mai stato semplice il rapporto tra gli automobilisti e le famigerate colonnine sistemate a bordo delle strade che puniscono tutti coloro che non rispettano il limite di velocità fissato in un determinato tratto stradale. L’autovelox è dunque considerato un nemico da chi è obbligato a portare la macchina per raggiungere un posto di lavoro e deve arrivarci a una determinata ora.

Il concetto di autovelox è stato introdotto in Italia da parecchi anni con il compito di sanzionare gli eccessi di velocità su strada. Uno scopo senza dubbio nobile se perseguito con attenzione e buon senso. Esistono infatti normative ben precise che regolano la rilevazione della velocità dei veicoli ed esiste, o dovrebbe esistere, una logica di applicazione delle sanzioni che prescinda dalla semplice raccolta fondi a beneficio delle casse delle amministrazioni che operano e gestiscono il controllo.
Nel corso del tempo sono comparsi diversi tipi di apparati, da quelli fissi alla pistola laser, fino ai tutor attivati sulle autostrade. In epoca molto più recente sono comparsi ai bordi di molte strade delle colonnine arancioni o blu segnalate come autovelox, ma in realtà sul tema c’è ancora parecchia confusione.
Autovelox, le reali differenze tra le colonnine blu e quelle arancioni
Sulle strade urbane come su quelle extraurbane sono presenti colonnine di diversa forma e colore che contengono autovelox, alcune delle quali di colore arancione e altre ancora di colore blu. Per quanto riguarda le colonnine arancioni sono cresciuti come funghi su strade urbane e extraurbane. Si tratta essenzialmente di involucri in plastica cilindrici dotati di oblò, che possono ospitare apparati autovelox.
In realtà spesso sono vuoti e per poter erogare multe da potersi considerare lecite richiedono la presenza di una pattuglia nelle immediate vicinanze quando il Velo Ok si trova su strade urbane di quartiere, su strade locali e su strade urbane di scorrimento ed extraurbane secondarie non individuate dal Prefetto con apposito decreto e sulle strade extraurbane secondarie e strade urbane di scorrimento individuate dal Prefetto con apposito decreto e sulle autostrade.

Passiamo invece ad analizzare le caratteristiche delle colonnine di colore blu. Questo colore caratterizza invece un altro tipo di box, sempre contenente autovelox, dalla forma più squadrata e realizzato in metallo. Non ospitano apparecchiature Velo Ok ma apparati di tipo fisso.
I dispositivi, a funzionamento diurno e notturno, con tecnologia laser e telecamera digitale infrarossi con riconoscimento delle targhe, possono essere gestiti da remoto in modo da rendere possibile la contestazione immediata delle infrazioni da parte di una pattuglia posizionata oltre i box dissuasori.
Oltre ai nuovi autovelox, i box continueranno ad ospitare, sempre a rotazione, il Targa System, lo strumento che accerta la mancanza della copertura assicurativa, della revisione o se il veicolo risulta rubato o sottoposto a sequestro.
Infine vale la pena ricordare che la presenza di rilevatori della velocità deve essere segnalata preventivamente attraverso la segnaletica stradale, per evitare frenate improvvise da parte dei conducenti alla vista dell’autovelox che porterebbero a eventuali tamponamenti a catena. I cartelli che ne segnalano la presenza devono essere posti ad una distanza congrua a diminuire la velocità gradatamente e non di colpo.