A bordo di Big Hero? Con il monopattino gonfiabile si può

Un gruppo di studenti dell’Università di Tokyo ha unito il trend del momento legato alla micromobilità, ossia il monopattino, a una sorta di trolley cavalcabile. Dalla strana unione di questi due oggetti, così profondamente diversi, è nato Poimo, acronimo di “Portable and Inflatable Mobility“.

Mobilità soft

L’obiettivo del team di ricerca giapponese, era quello di dare vita a una nuova idea di “mobilità soffice”, caratterizzata dalla leggerezza e dalla duttilità.

Realizzato in poliuretano termoplastico (TPU), l’idea alla base del monopattino gonfiabile è quella di mettere a disposizione dell’utente un mezzo che possa essere trasportato in una borsa e gonfiato (alla pressione consigliata) al momento del bisogno. La batteria (che trova posto sotto la struttura gonfiabile) e le ruote, che includono anche il motore elettrico, sono le uniche cose rigide, che pesano in totale 5,5 kg. Ad esse molto probabilmente bisognerà aggiungere un compressore compatto per gonfiarlo.

Il team per ideare Poimo si è ispirato al personaggio di Baymax del film di animazione della Disney Big Hero 6.

La sperimentazione continua

Al momento è stato realizzato un concept che è in grado di trasportare una persona fino a 80 kg. Il team che sta sviluppando Poimo, afferma di voler continuare a perfezionarlo per renderlo più leggero e portatile.

Poimo (Università di Tokyo)

 

Emiliano Ragoni

Etrusco di nascita e di origine, biologo di formazione con la passione per i motori e per il food. Fin dal lontano 2004 mi sono occupato di redazione di articoli in campo videoludico ed hi-tech scrivendo per diverse testate online del settore. Dopo aver diretto per sei anni la sezione motori di IBTimes IT, dal 2017 ho iniziato l’attività di freelance collaborando con importanti testate come alVolante, Wired Italia, Forbes Italia e Business Insider Italia, dove scrivo approfondimenti sulla mobilità alternativa e sostenibile, auto a guida autonoma e mercato. Guardo al futuro del fluido settore della mobilità con un occhio al passato, alle vetture classiche soprattutto. Mi affascina tutto quello che è tecnologia applicata sia alle due che alle quattro ruote.

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