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Unione europea, è scontro: “Paesi hanno diritto costruire recinzioni”

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Parole importanti e che certamente faranno discutere da Bruxelles. Qui la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, dopo il Consiglio Affari interni dell’Unione europea ha di fatto avallato che alcuni Stati dell’Unione erigano barriere interne. Una visione che nella stessa Ue non tutti condividono.

Fin dove arriva il diritto di tutelare i confini?

Io rappresento la Commissione europea, non me stessa – ha dichiarato Johansson –. E la posizione è che gli Stati membri hanno il diritto e la responsabilità di tutelare i loro confini. E si trovano nella migliore condizione per decidere come farlo, fin tanto che rispettano l’acquis dell’Unione europea. Ovviamente devono rispettarlo. Se uno Stato membro ritiene che sia necessario costruire una recinzione, lo può fare. E io non ho nulla da obiettare“.

Ylva Johansson ha poi specificato quali comportamenti sarebbero invece non accettabili. “Utilizzare fondi dell’Unione europea per finanziare la costruzione di recinzioni anziché altre attività molto importanti, questo è un’altra cosa. Qui parliamo di come spendere le risorse limitate. Ma gli Stati membri hanno possibilità e diritto di costruire queste recinzioni e si trovano nella migliore situazione per decidere se sia necessario o no“, ha precisato.

La Slovenia e la lettera per le barriere in Unione europea

Devo dire che non abbiamo lo stesso parere su questo tema“, ha invece affermato Ales Hojs, ministro dell’Interno della Slovenia (Paese che detiene la presidenza di turno dell’Ue). A proposito della fatidica lettera di dodici Paesi affinché l’Unione europea eriga barriere anti-migranti, quindi, ha aggiunto: “Non l’abbiamo firmata. Ma l’ho pubblicamente sostenuta“.

La Slovenia è uno Stato membro che non ha un confine esterno dell’Unione europea. Ma dopo il disastro del 2015 abbiamo deciso di creare delle strutture di protezione con i nostri fondi. Continueremo su questa strada in futuro. Poi bisognerà regolamentare i 40 mila immigrati irregolari nei confini interni. Queste cifre certificano che la protezione dei confini esterni non è efficiente“, ha concluso Hojs.

Giulia Torbidoni

Classe 1983, marchigiana a Bruxelles da 4 anni, dal 2017 realizzo in totale autonomia servizi videogiornalistici. Copro i lavori delle istituzioni europee e mi sposto dalla capitale belga alla alsaziana Strasburgo per seguire le plenarie dell'Eurocamera. Appassionata di politica e di musica, mi sono laureata a Bologna in lettere classiche indirizzo archeologico e ho conseguito il diploma in pianoforte al Conservatorio Rossini di Pesaro. Sono giornalista professionista dal 2010.

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