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Ucraina, gli Usa valutano sanzioni mirate contro alcuni “paperoni” russi: ecco chi

Non solo pesanti conseguenze sul piano commerciale, ma anche delle sanzioni mirate contro alcuni “paperoni” politicamente influenti. È questo il piano che, riporta l’Associated Press, la Casa Bianca sta valutando per colpire la Russia in caso di invasione dell’Ucraina. Ipotesi, quest’ultima, che – come spieghiamo qui – sembra però lontana dal concretizzarsi secondo diversi leader.

Gli Stati Uniti sono al corrente del fatto che imporre alla Russia un embargo come già fatto per Cuba, Corea del Nord e Iran è rischioso. Perché un’iniziativa del genere potrebbe trasformarsi in un vero e proprio boomerang sull’economia dei Paesi europei, i quali dipendono dalla Russia per le forniture di gas. Motivo per cui Washington avrebbe optato per delle sanzioni mirati nei confronti di alcune industri e soggetti russi che operano in campo internazionale piuttosto che per intere organizzazioni.

Chi sono i “paperoni” russi nel mirino della Casa Bianca

Ma chi sono le persone nel mirino della Casa Bianca? L’Ap cita un recente report del Servizio di ricerca del Congresso Usa, che ha individuato come potenziali destinatari delle sanzioni 445 miliardari russi ritenuti vicini al Cremlino. Si tratta principalmente di soggetti collegati alle attività di destabilizzazione contro l’Ucraina che la Russia ha condotto in Crimea e nel Mar Nero.

Nel mirino ci sono anche ufficiali governativi, ma anche i vertici di compagnie statali, servizi d’intelligence e del sistema penitenziario federale. Le sanzioni americane potrebbero perfino interessare personaggi di alto spessore politico come il ministro dell’Interno di Mosca o i presidenti dei due rami del Parlamento. Nel mirino ci sarebbero infine alcune banche, la società della Difesa Rostec e i vertici delle compagnie petrolifere statali Rosneft e Gazprom.

Invasione Ucraina, le altre sanzioni al vaglio di Washington

Infine, non si escludono altre tipologie di sanzioni in caso in cui la Russia scateni un conflitto in Ucraina. Fra le varie ipotesi in campo citate dall’Ap ci sono anche delle limitazioni nell’attività commerciale. Il Dipartimento di Stato americano può infatti limitare le concessioni dei visti e di aiuti economici a Paesi esteri; mentre il Dipartimento del Commercio ha la facoltà di ridurre le licenze per l’export.

Quello della Difesa può invece imporre delle restrizioni nella vendita di armi. Infine, il Dipartimento di Giustizia può perseguire penalmente coloro che violano le leggi sulle esportazioni e quello della Sicurezza interna (insieme all’Fbi) ha la facoltà di rivedere – e, nel caso, revocare – i visti concessi per viaggiare negli Usa.

Alessandro Boldrini

Classe 1998, laureato in Scienze Umanistiche per la Comunicazione alla Statale di Milano, sono giornalista pubblicista dal 2019. Mi occupo di cronaca nera, giudiziaria e inchieste sulla criminalità organizzata. Ho mosso i primi passi nella cronaca locale, fino a collaborare con il quotidiano statunitense The Wall Street Journal. Sono un attivista antimafia e partecipo come relatore ad assemblee pubbliche sul tema al fianco di magistrati ed esperti del settore. Amo il calcio, la musica, il cinema e la fotografia.

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