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Ucraina, i bambini giocano con peluche a forma di aerei e missili

Tra le vittime più grandi della guerra in Ucraina ci sono i bambini. Molti di loro hanno perso la vita a causa dei bombardamenti, mentre altri sono sopravvissuti e vivono ogni giorno come se fosse un lungo incubo a occhi aperti. Di fronte a costanti immagini di morte e distruzione, la loro innocenza è messa a dura prova. I più fortunati, grazie anche al supporto della famiglia, riescono ancora ad approfittare dei momenti più tranquilli per ridere e giocare. In tal senso, le immagini delle due bambine che a marzo si divertivano a scivolare lungo la rampa di ingresso ai binari della metropolitana di Kiev sono emblematiche.

I nuovi peluche dei bambini ucraini

Per cercare di rallegrare i bambini, nella regione di Chernihiv stanno venendo confezionati dei peluche particolari. Non si tratta dei classici orsetti o altri animali carini, bensì di aerei e missili. Per chi li produce sono un simbolo della resistenza ucraina e possono trasmettere dei valori importanti ai più piccoli, come l’importanza di lottare per la libertà. L’aereo preso a modello per realizzare i peluche è il Miriya, il gigantesco velivolo cargo ucraino distrutto durante l’occupazione russa. I missili, invece, rappresentano i Javelin, forniti dagli Stati Uniti all’Ucraina per rendere possibile la distruzione dei mezzi militari di Mosca.

La giornalista Olga Tokariuk spiega che questi peluche non servono per esporre ulteriormente i bambini alla guerra, bensì per aiutarli a sognare un futuro migliore. “Non vogliamo militarizzare i nostri bambini. Uno dei peluche è un aereo cargo il cui nome significa ‘sogno’, mentre i Javelin sono delle armi difensive: dobbiamo proteggere i sogni dei nostri figli”, sottolinea Tokariuk su Twitter. “Ho comprato un Miriya a mio figlio perché ogni bambino deve avere un sogno”, ha aggiunto. Il negozio che li produce vende anche dei peluche che rappresentano i Bayraktar, i droni turchi inviati in Ucraina. Non mancano inoltre vari gadget e cuscini con i colori della bandiera ucraina e slogan patriottici o con ricamati dei trattori, uno dei simboli della resistenza.

Alessandro Bolzani

Cresciuto a pane e libri, nutro da sempre una profonda passione per la scrittura e il mondo dei media. Dal 2018 sono redattore (o copywriter, come dicono quelli bravi) per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. Nel 2019 ho debuttato come autore con il romanzo urban fantasy "I guardiani dei parchi", edito da Genesis Publishing.

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