MONDO

Truth, il social di Trump “nemico” dei colossi tech ha bisogno dei colossi tech

Truth, il social dell’ex presidente americano Donald J. Trump, sulla carta si presenta come una piattaforma “nemica” di colossi tech come Apple e Google. Paradosso vuole, però, che per poter vedere la luce abbia bisogno proprio dei tanto criticati colossi tech.

Come nasce l’idea di Truth

Come ricostruisce l’agenzia Reuters, infatti, a poche settimane dal lancio Truth sta cercando un delicato equilibrio fra le garanzie nella libertà di espressione e un modo per conquistarsi una fetta di mercato senza passare per gli store virtuali di Apple e Google.

Ovvero le stesse compagnie web che l’entourage del tycoon ha sempre tacciato di censura nei suoi confronti. L’idea di Truth Social era nata proprio a seguito dei provvedimenti presi da Facebook, Twitter e YouTube nei confronti di Trump, “bannato” da tutte e tre le piattaforme.

Il lancio sarà inoltre il battesimo per la TMTG, la Trump Media & Technology Group, che si autodefinisce “depositaria” della massima libertà di espressione. La vera sfida sarà dunque dimostrare di esserlo davvero, scontrandosi contro i tanto criticati giganti della Silicon Valley.

Il paradosso dell’applicazione

Per sua stessa ammissione, la TMTG afferma di voler offrire ai propri utenti un’esperienza social priva di censura. Eppure – come ricorda la Reuters – il futuro di Truth resta sempre nelle mani della Mela e della popolare azienda di servizi online del gruppo Alphabet.

Gli sviluppatori dovranno infatti trovare il modo per non far “cacciare” l’applicazione dall’App Store e da Google Store. Evitare cioè il destino che era toccato a Parler, social molto popolare fra i conservatori americani, dopo l’assalto a Capitol Hill. L’App Store lo aveva poi ripristinato (senza alcuni contenuti) alcuni mesi dopo.

Per trovare spazio sullo store della Mela, comunque, Truth dovrà rispettare le linee guida che prevedono la possibilità per gli utenti di segnalare contenuti inappropriati. Un bel rischio per chi fa dell’assenza totale di censura il suo cavallo di battaglia. Social avvisato, mezzo salvato.

Alessandro Boldrini

Classe 1998, laureato in Scienze Umanistiche per la Comunicazione alla Statale di Milano, sono giornalista pubblicista dal 2019. Mi occupo di cronaca nera, giudiziaria e inchieste sulla criminalità organizzata. Ho mosso i primi passi nella cronaca locale, fino a collaborare con il quotidiano statunitense The Wall Street Journal. Sono un attivista antimafia e partecipo come relatore ad assemblee pubbliche sul tema al fianco di magistrati ed esperti del settore. Amo il calcio, la musica, il cinema e la fotografia.

Recent Posts

Ultimo, è ufficiale: nel 2026 maxi-evento a Tor Vergata

Nel pieno del 2025, Ultimo continua a conquistare gli stadi italiani con il suo tour…

2 settimane ago

Banche, Colombani confermato alla guida di First Cisl

Roma, 13 giugno 2025 – Il congresso nazionale di First Cisl ha confermato Riccardo Colombani…

1 mese ago

HIV, a Roma torna l’Anlaids Charity Dinner per sostenere la ricerca

Spettacolo (Roma). Torna l'Anlaids Charity Dinner, l'appuntamento promosso da Anlaids Lazio, guidata dal Presidente Gianluca…

1 mese ago

Prevenire lo stress finanziario: come gestire le spese più importanti?

Vi sono diverse situazioni nel corso della vita in cui le spese aumentano in modo…

1 mese ago

“Shanghai in my mind – Milan Station”, a Milano una mostra che racconta Shanghai con opere di artisti cinesi

Arte visiva e dialogo culturale alla Rotonda della Besana con la mostra “Shanghai in my…

2 mesi ago

La lite tra Trump e Musk vista dai social: con chi si è schierato il web?

ROMA, 06 GIU - Nel confronto social tra Donald Trump e Elon Musk, il sentiment…

2 mesi ago