Trump è stato incriminato dal gran giurì per il caso Stormy Daniels

Finora non era mai stata presa una decisione del genere nei confronti di un ex presidente degli Stati Uniti. Il tycoon dovrà affrontare più di 30 capi d’accusa

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Newsby Alessandro Bolzani 31 Marzo 2023

Per la prima volta nella storia, il gran giurì ha incriminato un ex presidente degli Stati Uniti. La procura di Manhattan, infatti, ha stabilito che Donald Trump dovrà affrontare più di 30 capi d’accusa per aver “comprato il silenzio” della pornostar Stormy Daniels, pagandola 130mila dollari per tenere segreta la loro relazione. Si tratta di una decisione che avrà sicuramente delle ripercussioni sulla carriera politica del tycoon e sulla sua corsa alla Casa Bianca per il 2024. Dal canto suo, Trump ha espresso indignazione per quanto deciso e ha parlato di “una persecuzione politica e un’interferenza elettorale”, nonché di “una caccia alle streghe che si ritorcerà contro Biden”.

Donald Trump nel 2014
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Ora cosa succederà?

Secondo quanto riferito al New York Times da Susan R. Necheles, una dei legali di Trump, l’ex presidente potrebbe consegnarsi alle autorità di Manhattan martedì 4 aprile per la formalizzazione delle accuse a suo carico. Inoltre la Cnn, citando due fonti a conoscenza del caso, ha reso noto che il tycoon dovrà affrontare oltre 30 capi di accusa di frode aziendale nell’inchiesta. Se Trump si presenterà spontaneamente per sottoporsi a tutte le procedure previste, dal prelevamento delle impronte digitali alla tradizionale foto segnaletica (mugshot), potrebbe essergli risparmiata l’umiliazione dell’arresto.

La decisione del gran giurì è arrivata prima del previsto, sorprendendo persino lo staff di Trump. In base a quanto era noto, infatti, i giurati avrebbero dovuto valutare altri casi nel corso della giornata odierna, venerdì 31 marzo, per poi prendersi una pausa fino al termine di aprile. Ora l’ex presidente sta valutando le sue prossime mosse a Mar-a-Lago.

Trump ha invitato i sostenitori a scendere in piazza

Per evitare una situazione simile a quella del 6 gennaio 2021, quando i sostenitori di Donald Trump assaltarono Capitol Hill, negli ultimi giorni la polizia di New York ha iniziato a rafforzare le misure di sicurezza e i controlli online, dove alcuni utenti hanno già iniziato a parlare di “guerra civile” in difesa dell’ex presidente. Quest’ultimo ha gettato benzina sul fuoco invitando i suoi elettori a scendere in piazza per farsi sentire.

Primo piano di Donald Trump
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Michael Cohen, ex legale di Trump che nel corso del tempo è diventato il suo principale accusatore, ha sottolineato che “nessuno è al di sopra della legge” e che “questa incriminazione è solo l’inizio”. Pur non conoscendo le accuse precise, i repubblicani hanno già gridato allo scandalo, parlando di una decisione “oltraggiosa”. Eric Trump, il figlio dell’ex presidente, ha definito l’incriminazione come un attacco a un rivale politico, riferendosi, in particolare, ai democratici e ad Alvin Bragg, il primo afroamericano procuratore di Manhattan.