Il neo eletto sindaco di New York, Eric Adams sogna di mettere New York sulla blockchain.
In un’intervista con Bloomberg Adams si è vantato che avrebbe finalmente trasformato la città in un luogo ospitale per la criptovaluta. Adams ha promesso di farlo da quando si è candidato l’anno scorso, giurando di rendere la città un fulcro di tutto ciò che riguarda le criptovalute.
“Ti prometto che tra un anno vedrai una città diversa“, ha detto a un evento lo scorso giugno. “Porteremo qui le imprese. Diventeremo il centro delle scienze della vita, il centro della sicurezza informatica, il centro delle auto e dei droni a guida autonoma, il centro dei bitcoin, il centro di tutta la tecnologia“. Il neo eletto sindaco ha anche affermato che i suoi primi stipendi gli verranno pagati in bitcoin.
Dopo El Salvador, anche la Grande Mela punta ad avere la sua criptovaluta.
“Dobbiamo vedere cosa impedisce la crescita di bitcoin e criptovaluta nella nostra città“, ha detto Adams a Bloomberg. Il neo sindaco ha preso come esempio Miami, che ha recentemente tentato di attirare l’industria delle criptovalute in città. “Ha un MiamiCoin che sta andando molto bene: cercheremo nella direzione per realizzarlo” ha dichiarato Adams.
Adams ha condotto una “gara amichevole” con Suarez, la cui città è diventata il primo comune del paese ad accettare contributi tramite CityCoin.
Il tentativo del sindaco di Miami Francis Suarez di rendere la città un paradiso blockchain, non è andato però così bene. La città ha incontrato numerosi ostacoli legali e pratici, ad esempio, per pagare i dipendenti in criptovaluta e accettarla per le tasse. Finora, la città è riuscita a prestare il proprio nome a un nuovo token chiamato MiamiCoin (che attualmente costa $ 0,02371) essenzialmente come esercizio di branding e ospitando importanti eventi Bitcoin. Secondo il Washington Post il denaro che MiamiCoin ha generato per la città è pari a$ 7,1 milioni. Suarez tuttavia ritiene che la moneta potrebbe generare oltre $ 60 milioni per Miami nel prossimo anno e potrebbe eventualmente sostituire le tasse nel finanziamento dei programmi sociali.
Il sindaco eletto ha promesso di esaminare la burocrazia che impedisce “la crescita di Bitcoin e criptovaluta nella nostra città“. Non è ancora chiaro cosa significhi o comporterebbe effettivamente. Ciò potrebbe significare contendere con le normative statali sulla criptovaluta, vale a dire la Bitlicense.
Introdotta nel 2015, la Bitlicense è un requisito per qualsiasi entità che desideri effettuare transazioni relative alla criptovaluta. I sostenitori delle criptovalute si sono lamentati del regolamento troppo ingombrante ed eccessivamente restrittivo per un settore altrimenti non regolamentato alimentato dalla speculazione. Questo ha portato a un esodo di società di criptovalute, spingendo infine lo stato a emettere nuove linee guida che limitino la portata della licenza e gli ostacoli all’acquisizione.
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