Russia, Navalny non verrà trasferito: “Non c’è veleno nel sangue”

Nel sangue di Alexei Navalny non è stata rilevata alcuna traccia di veleno. Lo afferma Anatoly Kalinichenko, vicedirettore dell’ospedale di Omsk, citato dai media internazionali. Il medico ha detto che i sanitari hanno già un quadro diagnostico completo su Navalny, ma che non possono ancora divulgarlo. Il primario dell’ospedale, dove è ricoverato in coma l’oppositore russo Aleksei Navalny, “non è pronto ad assumersi la responsabilità” di autorizzare il suo trasferimento, come chiesto dai familiari. Ad annunciarlo su Twitter è uno dei collaboratori di Navalny, Ivan Zhdanov, mentre una Ong tedesca ha inviato già un’eliambulanza per portare in Germania l’attivista, in coma da ieri dopo un sospetto avvelenamento.

La denuncia dello staff di Navalny: “Decisione politica e non clinica”

“Il divieto di trasferire Aleksei Navalny” dall’ospedale di Omsk, dove da ieri è ricoverato in coma dopo un sospetto avvelenamento, “rappresenta una minaccia per la sua vita. Nelle sue condizioni, rimanere senza macchinari adeguati e senza una diagnosi è un pericolo mortale”. Lo ha denunciato su Twitter la portavoce dell’oppositore russo, Kira Yarmish, dopo la notizia che i medici hanno rifiutato di autorizzare il trasporto di Navalny in una clinica all’estero, come chiesto dalla famiglia e dai suoi collaboratori. “Ieri il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, aveva promesso aiuto nelle cure e nel trasferimento in un’altra clinica e oggi i medici si rifiutano di dare il permesso”, denuncia Yarmish.

Le fa eco il braccio destro dell’oppositore, Leonid Volkov: “È stata presa una decisione politica e non clinica, la vita di Aleksei è in grave pericolo. Tutto ieri abbiamo parlato con decine di dottori e tutti hanno confermato la stessa cosa: stare a bordo di un aereo di soccorso moderno è più sicuro che stare in terapia intensiva ad Omsk, portatelo via il prima possibile”. Secondo lo staff di Navalny, il “niet” è legato alla necessità di nascondere le prove del suo avvelenamento. L’ultimo bollettino medico, su cui si basa il rifiuto del trasporto all’estero, parla di “condizioni instabili” per l’attivista, nonostante fino a ieri i dottori dichiaravano di essere riusciti a stabilizzare la situazione. L’oppositore si trova in “coma profondo”, ma ancora non c’è una diagnosi ufficiale.

Lorenzo Grossi

Classe '89, appassionato sin da piccolo di sport e scrittura. Già da "pischello" scrivevo come collaboratore per alcune testate giornalistiche a cui ho man mano affiancato radio, agenzie di stampa, tv e quotidiani cartacei. Ora è il momento di newsby! Nel carnet anche una breve ma intensa carriera di direttore di gara di calcio a 11.

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