La Russia ha avviato negoziati con Damasco sullo status delle basi militari in Siria, tra cui la strategica base aerea di Hmeimim e la base navale di Tartus. Il viceministro russo, Sergei Vershinin, ha parlato di relazioni bilaterali rispettose, in seguito a un recente attacco alla base di Hmeimim.
La Russia ha recentemente confermato l’avvio di negoziati diretti con il governo siriano, focalizzandosi sul futuro delle sue basi militari in Siria. Tra queste, spiccano le installazioni aeree di Hmeimim e quelle navali di Tartus. Questa notizia è stata riportata da fonti dei media siriani, che hanno citato il viceministro degli Esteri russo, Sergei Vershinin. Secondo Vershinin, il dialogo si concentra su questioni relative alle relazioni bilaterali, tenendo conto degli interessi reciproci di Mosca e Damasco.
Vershinin ha sottolineato l’importanza di mantenere un rapporto di rispetto reciproco con la Siria, evidenziando l’impegno di Mosca nel sviluppare legami solidi con il paese e il suo popolo. Questi legami si fondano su una lunga tradizione di cooperazione e si inseriscono in un contesto di ampio dialogo diplomatico. Recentemente, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha invitato il suo omologo siriano, Asaad Shaybani, a una visita ufficiale a Mosca, rafforzando ulteriormente i legami tra i due paesi.
Il contesto di questi colloqui assume un significato particolare, soprattutto dopo l’attacco subito dalla base aerea di Hmeimim il 20 maggio, che ha causato perdite tra le forze russe. Fonti anonime di media internazionali hanno suggerito che gli aggressori potrebbero essere “stranieri” e non ufficialmente affiliati alle fazioni legate al nuovo governo siriano, guidato dall’autoproclamato presidente Ahmad Sharaa. Questo attacco ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle basi russe e sull’efficacia della strategia militare di Mosca in Siria.
In aggiunta, la Russia si trova ad affrontare un periodo di crescente isolamento internazionale a causa delle sanzioni imposte in seguito all’invasione dell’Ucraina e delle sue politiche in Medio Oriente. La recente accettazione da parte di Lavrov della revoca delle sanzioni statunitensi contro la Siria potrebbe rappresentare un tentativo di Mosca di consolidare e ampliare la sua influenza nella regione. Mantenere una presenza militare e strategica in un contesto geopolitico sempre più complesso potrebbe avere ripercussioni significative per le dinamiche di potere in Siria e nel più ampio scacchiere mediorientale. La situazione rimane fluida, e gli sviluppi futuri meritano attenzione.
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