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Putin perderà la guerra della Russia in Ucraina?

Negli ultimi giorni molti esperti stanno dando ormai per “scontato” che la Russia di Vladimir Putin, con il trascorrere del tempo, alla fine perderà la guerra in Ucraina. Si tratterà della caduta politica dello ‘Zar’ dopo più di 23 anni ininterrotti al potere. Ma siamo veramente sicuri che sarà così?

A essere certo della sconfitta di Putin, tra gli altri, è Edward Luttwak. Secondo il politologo americano il numero uno del Cremlino avrebbe dato vita a un’operazione su larga scala senza averne i mezzi. Questo perché da Mosca è partita l’invasione di un Paese più grande della Francia con un “numero bassissimo di truppe”, circa 120 mila. Circa la metà di quelle di cui si è parlato negli scorsi giorni, prima dell’attacco. Di fatto, la Russia “non può permettersi una guerra di logoramento, lunga, città per città. Non la reggerebbe economicamente e politicamente.

Putin perderà sicuramente la guerra in Ucraina? No, non è detto

La campagna in Ucraina è destinata a finire molto presto. Vladimir Putin “è stato un bravo giocatore di poker”, ma adesso “sta giocando alla roulette”, sostiene Luttwak in un’intervista. Molte zone dell’Ucraina non potranno essere controllate dai russi, che finiranno “per cadere vittime delle imboscate” dei militari locali e addirittura dei civili armati, che sono in possesso di “100 mila fucili” e hanno l’appoggio logistico della Nato, e possono dunque contare sulle armi occidentali.

Foto Pixabay | Klimkin

Non solo. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia sarà bloccata, prevede il politologo, su più fronti. Sul campo a opera della resistenza, con il governo di Kiev che potrebbe dirigere le operazioni da Ovest, in esilio. E anche a Mosca, dove gli oligarchi russi, appesantiti dalle sanzioni, potrebbero organizzare un colpo di stato. O comunque deporre Vladimir Putin. Insomma, non sembrano esserci dubbi: Putin perderà la guerra in Ucraina. Ma è così certo questo destino?

Tra i motivi ulteriori di una debacle della Russia ci sarebbero anche i dubbi sulla salute mentale del capo supremo di una potenza mondiale. Soltanto pochi giorni fa l’ex segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen gettava ombre oscure sulle recenti scelte belliche di Vladimir Putin in Ucraina. “Potrebbe essere un po’ spostato”, aveva detto in un’intervista.

C’è però anche chi è convinto che nelle manovre ucraine di Putin si celi un disegno non così instabile. “Non ho visto nulla che indichi che Vladimir Putin non sia altro che lo stesso agente del Kgb freddo e calcolatore che è sempre stato, ha spiegato Daniel Hoffman, ex capo stazione della Cia.

Avendo visto divisioni interne negli Stati Uniti e il fallimento di questi ultimi in Afghanistan, lo ‘Zar’ potrebbe aver semplicemente (e ragionevolmente) pensato che il momento era buono per terminare il lavoro iniziato nel 2014. “Ciò che è cambiata oggi è la sensazione di Putin di avere la capacità di realizzare il suo desiderio di portare quelle parti dell’Ucraina che non si è preso nel 2014 sotto il controllo russo”, ha detto Mark Kelton, ex vicedirettore del National Clandestine Service for Counterintelligence americano.

Pixabay | DimitroSevastopol

Senza contare che, come ha aggiunto l’ex spia della Cia Paul Pillar, “se le persone in Occidente iniziano a pensare che Putin sia impazzito, questo può essere un vantaggio strategico. I leader atlantici, infatti, potrebbero sentirsi costretti a fare più concessioni alla Russia, sapendo che al suo presidente ormai manca qualche venerdì. D’altronde, come si diceva un vecchio detto riformulati, non c’è peggior matto di chi vuol fare il matto.

Lorenzo Grossi

Classe '89, appassionato sin da piccolo di sport e scrittura. Già da "pischello" scrivevo come collaboratore per alcune testate giornalistiche a cui ho man mano affiancato radio, agenzie di stampa, tv e quotidiani cartacei. Ora è il momento di newsby! Nel carnet anche una breve ma intensa carriera di direttore di gara di calcio a 11.

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