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Putin, la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto per lo zar

La Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto contro il presidente russo Vladimir Putin perché sarebbe responsabile del crimine di guerra di deportazione di bambini dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia. Oltre a Putin, un altro mandato di arresto è stato spiccato nei confronti di Maria Lvova-Belova, commissaria per i diritti dei bambini presso il Cremlino. I reati sarebbero stati commessi nel territorio occupato ucraino a partire dal 24 febbraio 2022. “È vietato dal diritto internazionale alle potenze occupanti trasferire civili dal territorio in cui vivono ad altri territori. I bambini godono di una protezione speciale ai sensi della convenzione di Ginevra. Il contenuto dei mandati è segreto per proteggere le vittime. Ciononostante, i giudici di camera hanno ritenuto in questo caso di rendere pubblica l’esistenza dei mandati nell’interesse della giustizia e per impedire la commissione di futuri reati“, ha spiegato Piotr Hofmański, giudice della Corte.

Foto | Channel One

Quanto è probabile che Putin sia arrestato?

Nonostante la decisione dei giudici, le probabilità di vedere Putin in prigione sono piuttosto basse. Innanzitutto perché il mandato di arresto non è valido in tutto il mondo, ma solo nei 123 Paesi che hanno sottoscritto lo Statuto di Roma. Tra i grandi assenti ci sono anche la Cina, l’Ucraina, gli Stati Uniti e Israele. Inoltre, anche se lo zar lasciasse la Russia e si recasse in un’altra nazione, quest’ultima potrebbe far valere il principio dell’immunità dei Capi di Stato esteri, rendendo di fatto impossibile arrestarlo e, di conseguenza, processarlo. Nel 2015 si verificò questo esatto scenario quando il presidente del Sudan Omar al-Bashir visitò il Sudafrica.

La Russia non riconosce la Corte penale internazionale

Come se non bastasse, la Russia non riconosce più la Corte penale internazionale dal 2016 e non concede in nessun caso l’estradizione dei suoi cittadini. La consegna di Putin e Lvova-Belova all’Aja da parte dei loro concittadini appare dunque difficile, se non del tutto impossibile. Un cambio di regime potrebbe cambiare le carte in tavola, ma al momento nulla fa presupporre che possa verificarsi un simile stravolgimento dei vertici della Russia in tempi brevi.

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Parlando con Repubblica, Marina Castellaneta, professoressa di Diritto interazionale all’università di Bari ha sottolineato che Putin e Lvova-Belova potranno essere sottoposti a un processo per crimini di guerra solo in seguito al loro arresto che, in linea teorica, dovrebbe essere messo in atto dal Paese nel quale si trovano. Ma, come abbiamo visto, la Russia ha smesso ormai da anni di dare retta alle decisioni della Corte penale internazionale.

Redazione

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