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Il Comitato per il Nobel ha deciso di assegnare il Premio Nobel per la pace 2021 a Maria Ressa e Dmitry Muratov. I due, secondo l’Accademia “sono i rappresentanti di tutti i giornalisti che si battono per questo ideale. In un mondo in cui democrazia e libertà di stampa affrontano condizioni sempre più avverse”.
A dare l’annuncio è la Commissione che assegna il riconoscimento, in diretta mondiale, da Oslo. Quest’anno c’erano 329 candidati al Premio Nobel per la Pace 2021, il terzo numero più alto di sempre, di cui 234 individui e 95 organizzazioni.
La Commissione ha assegnato il Premio Nobel per la Pace 2021 a Maria Ressa e Dmitry Muratov “per i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, che è una precondizione per la democrazia e una pace duratura“. Il giornalismo libero, indipendente e basato sui fatti serve a proteggere dall’abuso di potere, dalle bugie e dalla propaganda di guerra. Il Comitato per il Nobel è convinto che la libertà di espressione e la libertà di informazione aiutino a garantire un pubblico informato.
La vincitrice del Premio Nobel Maria Ressa ha usato la libertà di espressione per denunciare abusi di potere, uso della violenza e crescente autoritarismo nel suo paese natale, le Filippine. Nel 2012 ha co-fondato Rappler, una società di media digitali per il giornalismo investigativo. Come giornalista e amministratore delegato del Rappler, Maria Ressa ha dimostrato di essere un impavido difensore della libertà di espressione. Rappler ha concentrato l’attenzione della critica sulla controversa e omicida campagna antidroga del regime di Duterte.
Dmitry Muratov ha difeso per decenni la libertà di parola in Russia in condizioni sempre più difficili. Nel 1993 è stato uno dei fondatori del quotidiano indipendente Novaja Gazeta. Il giornalismo basato sui fatti e l’integrità professionale di Novaja Gazeta l’hanno resa un’importante fonte di informazioni su aspetti censurabili della società russa raramente menzionati da altri media. Dall’inizio del giornale, sei dei suoi giornalisti sono stati uccisi. Nonostante le uccisioni e le minacce, Dmitry Muratov si è rifiutato di abbandonare la politica indipendente del giornale. Ha sempre difeso i diritti dei giornalisti.
L’anno scorso il Nobel Per la Pace era stato conferito alla ong World Food Program (WFP) “per i suoi sforzi per combattere la fame, per il suo contributo al miglioramento delle condizioni di pace nelle aree colpite dal conflitto“. Nel 2019 lo aveva vinto Abiy Ahmed Ali “per i suoi sforzi per raggiungere la pace e la cooperazione internazionale. In particolare per la sua iniziativa decisiva per risolvere il conflitto di confine con la vicina Eritrea”. Nel 2018 il premio era stato conferito a Denis Mukwege e Nadia Murad “per i loro sforzi per porre fine all’uso della violenza sessuale come arma di guerra e conflitto armato”.
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