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MONDO

Vietato chiamare i dipendenti fuori dall’orario di lavoro: ecco dove

Importanti novità in materia di diritti sul lavoro dal Portogallo. Il Parlamento lusitano nei giorni scorsi ha infatti approvato delle nuove leggi per regolare l’equilibrio fra vita privata e lavorativa per gli impiegati in smart working. D’ora in poi, i datori di lavoro non potranno più contattare i loro dipendenti fuori dall’orario d’ufficio, altrimenti vanno incontro a delle sanzioni.

Portogallo, vietato monitorare l’attività dei dipendenti in smart working

Inoltre, questi dovranno contribuire alle spese sostenute da casa, in particolar modo quelle riguardanti l’aumento della bolletta della luce e la connessione a Internet. La nuova legge varata dal Portogallo introduce poi il divieto per l’azienda di monitorare l’attività dei dipendenti che lavorano da casa.

I genitori hanno poi il diritto di restare in smart working – senza concordarlo con l’azienda – fino al compimento dell’ottavo anno d’età dei propri figli. Il Parlamento ha però respinto la proposta del “diritto alla disconnessione”, che avrebbe consentito agli impiegati di spegnere i dispositivi aziendali una volta terminato l’orario d’ufficio.

La ministra Godinho: “Vogliamo attrarre nomadi digitali e lavoratori da remoto”

Tutte queste novità, comunque, non si applicano per le imprese più piccole, fino a dieci dipendenti. “La pandemia ha accelerato un bisogno preesistente di regolamentazione”, ha dichiarato la ministra del Lavoro e Sicurezza sociale portoghese, Ana Mendes Godinho, durante il Web Summit di Lisbona.

“Il telelavoro può offrire un grande cambiamento, se saremo in grado di approfittare dei suoi vantaggi e di ridurre al minimo gli svantaggi– ha concluso –. Riteniamo il Portogallo uno dei luoghi migliori al mondo per i nomadi digitali e i lavoratori da remoto, e vogliamo attrarli nel nostro Paese”.

Alessandro Boldrini

Classe 1998, laureato in Scienze Umanistiche per la Comunicazione alla Statale di Milano, sono giornalista pubblicista dal 2019. Mi occupo di cronaca nera, giudiziaria e inchieste sulla criminalità organizzata. Ho mosso i primi passi nella cronaca locale, fino a collaborare con il quotidiano statunitense The Wall Street Journal. Sono un attivista antimafia e partecipo come relatore ad assemblee pubbliche sul tema al fianco di magistrati ed esperti del settore. Amo il calcio, la musica, il cinema e la fotografia.

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