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Pirateria online, quali sono i Paesi con più accessi a contenuti illegali

João Negrão, Direttore esecutivo dell’EUIPO, ha commentato l’analisi in modo dettagliato: “Il panorama digitale è in continua evoluzione, e così anche gli schemi di violazione del diritto d’autore online. Il nostro studio più recente fa luce sulle complessità dell’utilizzo di contenuti digitali e sui fattori alla base della pirateria

La lotta contro la pirateria online continua a essere una delle sfide principali per l’Unione Europea, con il fenomeno che riguarda una vasta gamma di contenuti digitali, tra cui film, musica, software e, sempre di più, eventi sportivi. L’ultimo studio dell’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO), “Online Copyright Infringement in the European Union: Films, Music, Publications, Software and TV, 2017-2023“, offre un’analisi dettagliata della pirateria in Europa, evidenziando trend preoccupanti.

Quali sono i Paesi con più accessi a contenuti illegali?

A differenza di quello che si immagina l’Italia è tra i Paesi più virtuosi d’Europa. Nel territorio la pirateria digitale è piuttosto diffusa, ma il Paese si distungue per il numero relativamente basso di accessi illegali a contenuti online. Secondo il report, infatti, gli utenti italiani accedono in media a 7,3 contenuti piratati al mese, un dato inferiore alla media europea di 10,2. Questo posiziona l’Italia in cima alla lista dei Paesi che mostrano il comportamento più responsabile nei confronti della proprietà intellettuale.

Computer | pixabay @geralt – Newsby.it

Rispetto all’ultima rilevazione dell’anno scorso, l’Italia scala una posizione e sale in testa alla classifica dei paesi più virtuosi,” afferma l’EUIPO. Le classifiche rivelano che altri Paesi come Germania (7,7), Romania (7,9) e Spagna (8,5) rimangono sotto la media europea, ma ancora sopra l’Italia. In controtendenza, i Paesi Baltici e Cipro risultano tra i più alti nella lista, con oltre 20 accessi illegali al mese per utente.

Il predominio dello streaming illegale

Tra i vari tipi di pirateria, lo streaming è la modalità più diffusa per l’accesso a contenuti illegali, e in particolare i servizi IPTV sono in forte crescita. Lo studio rileva un aumento del 10% nelle visite ai siti web che offrono IPTV pirata nel 2023. “Fino all’1% degli utenti di internet dell’Ue potrebbe essersi abbonato a servizi IPTV illegali in soli due anni“, sottolineano i ricercatori, escludendo gli utenti che avevano già attivato abbonamenti illegali prima del 2022. Il fenomeno è prevalentemente legato a contenuti televisivi, con oltre la metà degli accessi a contenuti piratati incentrati su programmi televisivi.

La pirateria sportiva e altri contenuti

Gli eventi sportivi in diretta sono diventati uno dei contenuti più ricercati. Tra il 2021 e il 2023, questo tipo di pirateria è aumentata, con 0,56 accessi mensili per utente, alimentata principalmente dai servizi IPTV illegali. In molti casi, gli utenti scelgono il percorso illegale a causa dei costi elevati degli abbonamenti legali.

La pirateria cinematografica ha registrato un lieve calo, con 0,71 accessi mensili per utente, una tendenza che potrebbe essere legata alla crescente offerta di piattaforme di streaming legali. Il report indica che lo streaming illegale costituisce il 74% delle attività pirata in questo settore, una prova che le alternative legali sono state efficaci nel ridurre l’uso di canali non autorizzati.

La pirateria musicale

Un fenomeno simile si riscontra anche per la musica, con un aumento lieve della pirateria musicale, che ora si attesta a 0,64 accessi al mese per utente. Il “ripping”, ovvero il download illegale da piattaforme di streaming, rimane il metodo principale. Nonostante l’ampia disponibilità di servizi legali a basso costo, una parte significativa degli utenti continua a ricorrere a soluzioni illegali.

Le cause della pirateria

João Negrão, Direttore esecutivo dell’EUIPO, ha commentato l’analisi in modo dettagliato: “Il panorama digitale è in continua evoluzione, e così anche gli schemi di violazione del diritto d’autore online. Il nostro studio più recente fa luce sulle complessità dell’utilizzo di contenuti digitali e sui fattori alla base della pirateria“. Per Negrão, “è indispensabile affrontare le cause profonde di questo comportamento, che spesso risiedono in un accesso insufficiente a contenuti legali a prezzi abbordabili e nella necessità di una maggiore sensibilizzazione del pubblico sulle conseguenze della pirateria“.

L’EUIPO ha intrapreso diverse azioni per contrastare la pirateria, tra cui campagne di sensibilizzazione e strumenti per aiutare i consumatori a individuare le offerte legali online, come il servizio Agorateka. La Commissione Europea ha adottato raccomandazioni per rafforzare la lotta contro la pirateria degli eventi sportivi e per migliorare l’applicazione delle leggi contro la contraffazione.

I dati del report mostrano che la consapevolezza del problema sta crescendo, e l’Italia emerge come un esempio positivo.

Giuliana Presti

Laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l'Università di Parma. Scrivo di cinema, cultura e attualità e amo la fotografia e la buona musica.

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