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Perché Trump potrebbe presto annunciare il ritiro degli Stati Uniti dall’Oms

Già nel maggio 2020 Trump aveva annunciato l’intenzione di ritirare gli Stati Uniti dall’Oms, ma questo processo era stato ostacolato dalla pandemia e da resistenze sia a livello interno che internazionale

Il presidente eletto Donald Trump potrebbe annunciare il ritiro degli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) già il primo giorno del suo nuovo mandato, previsto per il 20 gennaio 2025. La decisione rappresenterebbe un atto simbolico e una dichiarazione di indipendenza dagli organismi internazionali, ritenuti da Trump e dai suoi sostenitori troppo influenzati dalla Cina e politicamente schierati.

I motivi della proposta

I principali motivi della posizione di Donald Trump sono i seguenti:

 

  • cattiva gestione della pandemia COVID-19. Trump aveva accusato l’Oms di essere troppo vicina alla Cina e di non aver dato l’allarme tempestivamente. Robert F. Kennedy, nominato da lui per un ruolo di vertice in ambito sanitario, ha espresso posizioni scettiche nei confronti dei vaccini, accentuando ulteriormente le critiche verso l’organizzazione.

    Trump | EPA/SARAH MEYSSONNIER / POOL MAXPPP – Newsby.it

  • Riforma dell’Oms. Trump ha chiesto maggiore trasparenza, responsabilità e una revisione dei finanziamenti, in quanto gli Stati Uniti erano tra i maggiori contributori finanziari, sostenendo che l’Oms non stesse utilizzando correttamente i fondi.
  • Trump ha dichiarato che l’Oms ha un’influenza eccessiva sulle politiche sanitarie degli Stati Uniti, e che il paese dovrebbe fare più affidamento sulle proprie agenzie sanitarie come i Centers for Disease Control and Prevention (CDC).

I rischi per la salute pubblica

Già nel maggio 2020 Trump aveva annunciato l’intenzione di ritirare gli Stati Uniti dall’Oms, ma questo processo era stato ostacolato dalla pandemia e da resistenze sia a livello interno che internazionale.

Gli Stati Uniti, principale donatore dell’Oms, contribuiscono con circa il 16% del budget totale dell’organizzazione, che nel 2024 ha raggiunto 6,83 miliardi di dollari. L’uscita del Paese eliminerebbe una delle principali fonti di finanziamento dell’OMS, mettendo a rischio numerosi programmi globali di salute pubblica, come vaccinazioni, controllo delle malattie infettive e preparazione alle pandemie.

Le dichiarazioni

Ashish Jha, ex coordinatore per la risposta al coronavirus sotto Biden, ha sottolineato l’importanza del gesto che Trump sembra intenzionato a compiere: “Ci sono molte persone nella cerchia ristretta dell’amministrazione che non si fidano dell’OMS e vogliono dimostrare simbolicamente fin dal primo giorno di essere fuori”.

Secondo Lawrence Gostin, professore di salute globale alla Georgetown Law: “L’America lascerà un vuoto enorme nel finanziamento e nella leadership della salute globale. Non vedo nessuno che colmerà il buco”. Gostin ha inoltre definito “catastrofico” l’impatto che un ritiro avrebbe sulla salute globale.

Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha evitato di commentare direttamente le notizie, limitandosi a dichiarare: “Credo che i leader statunitensi comprendano che gli Stati Uniti non possono essere sicuri finché non lo è il resto del mondo”.

Durante la pandemia, il presidente Biden aveva riaffermato l’importanza dell’OMS con queste parole: “L’OMS svolge un ruolo cruciale nella lotta mondiale contro la mortale pandemia Covid-19 e innumerevoli altre minacce alla salute globale e alla sicurezza sanitaria. Gli Stati Uniti continueranno a essere un partecipante a pieno titolo e un leader globale nell’affrontare tali minacce e nel promuovere la salute e la sicurezza sanitaria globali”.

Con l’avvicinarsi del 20 gennaio, cresce l’attesa per capire se Trump porterà avanti questa decisione. Se si, potrebbe segnare una frattura significativa nella cooperazione sanitaria globale, con ripercussioni che vanno ben oltre i confini statunitensi.

Redazione

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