Navalny dimesso dall’ospedale di Berlino: attacco a Putin sui social

Alexei Navalny ha lasciato l’ospedale della Charité di Berlino, in Germania, dopo il ricovero dello scorso 22 agosto e 18 giorni in coma per il presunto avvelenamento da Novichok. I medici hanno confermato che le condizioni di salute sono migliorate a tal punto da non rendere necessarie ulteriori cure. Restano però dubbiosi per quel che riguarda possibili conseguenze a lungo termine. Navalny ha pubblicato alcune foto su Instagram, da solo e con la moglie Yulia, che gli è stata vicino in questo difficilissimo mese. Nell’ultimo post in ordine di tempo, pubblicato nella tarda serata di martedì, si è lanciato inoltre in un nuovo attacco al presidente russo Vladimir Putin.

Il sarcastico post di Navalny contro Putin

“Vladimir Putin ha detto al suo collega francese: ‘Navalny avrebbe potuto ingoiare da solo il veleno’. – inizia così il graffiante post pubblicato da Navalny su InstagramVersione plausibile. Magari merita un approfondimento più attento. Ho preparato il ‘Novichok’ in cucina. Ho bevuto un sorso da una fiaschetta sull’aereo. Sono caduto in coma. Prima di ciò, ero d’accordo con mia moglie, i miei amici e i miei colleghi che se avessero insistito perché fossi portato in Germania per le cure, il Ministero della Salute non me l’avrebbe permesso”.

“Dovevo morire in un ospedale di Omsk e finire in un obitorio di Omsk, dove la causa della mia morte sarebbe stata ‘ha vissuto abbastanza’ – ha aggiunto Navalny nella sua sarcastica ‘realtà alternativa’ –: questo era l’obiettivo finale del mio astuto piano. Ma Putin mi ha superato. Non può essere ingannato. Di conseguenza, io, come un pazzo, sono rimasto in coma per 18 giorni, ma non ho raggiunto il mio obiettivo. La provocazione è fallita!”.

 

Francesco Lucivero

Giornalista pubblicista classe 1986, ho fatto esperienza in diverse redazioni locali pugliesi mettendomi alla prova con il cartaceo, la radio e il web e occupandomi di cronaca, attualità, spettacoli e sport. Dal 2018 mi sono trasferito a Milano per intraprendere con entusiasmo nuove avventure editoriali

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