Mosca ha escluso la partecipazione di Paesi terzi ai negoziati tra Russia e Ucraina in programma a Istanbul. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha precisato che non ci sarà mediazione né della Turchia né di altri Stati.
La Russia ha ufficialmente escluso la possibilità di coinvolgere Paesi terzi nei negoziati russo-ucraini previsti per lunedì a Istanbul. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha ribadito che non ci sarà alcuna mediazione da parte di Turchia o di altri stati, come Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania e Francia. Secondo l’inviato americano Keith Kellogg, questi Paesi potrebbero partecipare solo per consultazioni tra loro.
Questa affermazione evidenzia la posizione ferrea di Mosca, che sembra voler limitare il dialogo a un contesto bilaterale. La Russia considera le discussioni non come un’opportunità per risolvere la crisi in corso, ma come un modo per riaffermare la sua influenza sulla regione. Secondo Zakharova, la presenza di rappresentanti di altre nazioni sarebbe inaccettabile e non conforme alla natura dei negoziati, che dovrebbero avvenire esclusivamente tra le due parti direttamente coinvolte nel conflitto.
Il contesto di queste dichiarazioni si inserisce in un periodo di crescente tensione. La guerra in Ucraina ha già causato oltre 10 mila morti e milioni di sfollati, e i tentativi di mediazione internazionali hanno spesso incontrato il rifiuto da parte di Mosca. Quest’ultima continua a considerare la questione ucraina come un affare interno. La decisione di escludere mediatori esterni rispecchia anche la strategia di Mosca di mantenere il controllo sugli sviluppi diplomatici, evitando che altri attori internazionali possano influenzare il risultato.
L’approccio della Russia si basa su una percezione di legittimità nazionale, sostenendo che qualsiasi intervento esterno potrebbe compromettere la sovranità russa e le sue posizioni strategiche. La Russia si trova in un momento critico, dove le alleanze internazionali e le reazioni delle potenze occidentali potrebbero influenzare non solo l’andamento del conflitto, ma anche la stabilità della sua posizione geopolitica.
Allo stesso tempo, la Turchia, come nazione ospitante, ha cercato di svolgere un ruolo di mediazione. Tuttavia, la posizione russa rischia di ridurre le sue possibilità di successo. Ankara, che ha legami sia con Mosca che con Kiev, si trova in una posizione delicata, dovendo bilanciare gli interessi di entrambe le parti.
La situazione attuale rimane volatile e l’assenza di un accordo mediato potrebbe portare a un ulteriore inasprimento del conflitto, con gravi conseguenze per la stabilità dell’intera regione. Nonostante gli sforzi diplomatici, il futuro dei negoziati appare incerto, e le parole di Zakharova potrebbero segnare un nuovo capitolo in una crisi che sembra lontana dalla risoluzione.
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