Continuano le polemiche in buona parte del mondo per il tema del razzismo e delle statue dedicate a personaggi dal passato e dalla storia personale discutibile. Un generale clima di tensione partito dagli Stati Uniti in seguito alla tragica morte di George Floyd e che si è poi diffuso anche in Europa. A partire dalla Gran Bretagna e da Londra.
Ha fatto discutere in particolare ciò che è successo a Bristol, dove è stata abbattuta la statua di Edward Colston. L’episodio, che ha attirato anche l’attenzione e la fantasia di Banksy, ha diviso per il fatto che Colston era un commerciante di schiavi, che con le rendite della sua attività finanziò opere filantropiche cittadine. E ora i nazionalisti britannici, in difesa di Colston e non solo, si sono dati appuntamento a Londra.
La BBC ha infatti raccontato della manifestazione che si è tenuta davanti alla statua di Winston Churchill, nella piazza del Parlamento, e in cui si sono radunati diversi cittadini “in difesa dei nostri monumenti“. Ma quasi subito si sono verificati momenti di tensione tra le forze dell’ordine e gli estremisti di destra, alcuni dei quali hanno tentato di superare le transenne davanti a Downing Street. Questo ha scatenato un nuovo pomeriggio di disordine a Londra, con la polizia che ha tentato di fermare i manifestanti e questi ultimi che hanno risposto con un lancio di oggetti.
“Chiunque compia violenza o vandalismi dovrà risponderne davanti alla giustizia. La violenza verso i nostri agenti non sarà tollerata“, ha scritto su Twitter il ministro degli Interni, Priti Patel. Ma il clima a Londra si è fatto ancora una volta incandescente, a poche ore dalla decisione di annullare la protesta in piazza del movimento Black Lives Matter.
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